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"Beato Enrico Day", in alto i calici per brindare a una giornata evento tra incontri e degustazioni

Enrico Santini: "Puntiamo a far venire nella Tenuta 300 appassionati a cui illustrare le peculiarità del vino e del territorio"

Appuntamento sabato 28 settembre alla Tenuta Santini con il Beato Enrico Day, la kermesse dedicata al sangiovese di punta della cantina, il Beato Enrico appunto, in commercio dal 2003. La giornata inizierà alle 10.30 con walking in vigna, camminata emozionale in collaborazione con il Centro Saulle accompagnati da Sandro Santini per conoscere la terra, le viti, il vino. Due saranno le degustazioni guidate dal titolare Sandro Santini, la prima alle 13.30, la seconda alle 18.30 massimo 20 persone a prenotazione obbligatoria.
Alle 18 Enrico Santini parlerà dei segreti dell’oro verde, l’olio della zona di Coriano. La parte dotta della giornata vedrà come protagonisti Stefano Bonini di Trade Mark, la ristoratrice Enrica Mancini, l’operatore balneare Gianluca Metalli, l’intellettuale Piero Meldini insieme ai padroni di casa Enrico e Sandro Santini. A moderare l'incontro sarà il giornalista del Resto del Carlino Carlo Cavriani. In Beato Veritas è il titolo della discussione rurale che fa il verso al claim di tutta la giornata, Vinum letificat cor hominis. Ma non solo parti conoscitive in questa giornata, si potrà più semplicemente degustare nelle merende sull’aia pane con porchetta o salame, spianata con la mortadella accompagnate dai vini della Tenuta Santini dalle 12.30 e dalle ore 18 sino a serata inoltrata con la musica del dj Lele direttamente da Ibiza. Euro 5 per gli assaggi dei vini della cantina, 15 euro se si vuole anche la merenda rurale. 

"La scommessa è portare in azienda una schiera di almeno 300 appassionati a cui illustrare il vino ed i motivi per cui è nato nel 2003 il Beato” dice Enrico Santini “fare capire che Coriano ha una peculiarità da cru, le vigne hanno uno sbalzo altimetrico anche di cento metri ed in basso la gradazione della stessa vigna è più debole. Peculiarità del territorio ed identità del prodotto questo è il mantra”. “Il turismo eno gastronomico muove tre milioni di appassionati e vale 4 miliardi di euro", gli fa eco Stefano Bonini di Trademark. “Si è lavorato molto sulla qualità del vino, occorre lavorare anche sui servizi di contorno necessari per intercettare questo target. L’identità va accompagnata dalla consapevolezza di essere un prodotto turistico”.

"Noi portiamo spesso nelle cantine il nostro personale perché è determinante nelle scelte dei clienti", evidenzia Enrica Mancini la padrona di casa del Ristorante La Marianna, s"pingiamo i prodotti locali perché li riteniamo un valore aggiunto ed oramai la movimentazione nella nostra cantina è al 90% di prodotto locale".

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