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Fiere e sagre con la mascherina? Gli over 50 sono d'accordo, più timorosi i trentenni

Il sodnaggio di un'azienda riminese che "studia" il terreno in attesa di ripartire con le manifestazioni

Propensi a tornare a fiere, sagre e mercatini per il 75%, ma sorpresa, con un bella differenza tra giovani e anziani coi primi più prudenti. Sono i risultati di un sondaggio informale, senza pretese di rilevanza scientifica, svolto dalla riminese Blu Nautilus su circa ottomila intervistati, tra i loro contatti. L'azienda, che organizza questo tipo di manifestazioni, è in attesa di novità sulla ripartenza del comparto, che solo in Emilia-Romagna conta 600.000 eventi circa, e intanto ha pensato di interpellare direttamente pubblico e operatori. Questo per capire quale scenario ci si potra' aspettare alla ripresa delle attivita' e cioe' se ci saranno persone disposte a partecipare agli eventi e se preferiranno iniziative all'aperto o al chiuso. Il sondaggio e' stato fatto tra il 20 e il 27 aprile attraverso i canali social di Blu Nautilus e con email inviate agli iscritti delle sue varie newsletter, per capire se le misure di sicurezza che verosimilmente verranno richieste scoraggeranno o meno i partecipanti. Le domande proposte sono state tre e cioè se l'intervistato è disponibile a partecipare a una fiera all'aperto indossando la mascherina, o una fiera al coperto, sempre indossando la mascherina e se acquisterebbe o consumerebbe cibo da stand gastronomici e truck food in fiera osservando norme di distanziamento sociale. Dalle 8.000 risposte, risulta appunto che il 75,4% degli intervistati si dice disposto, in presenza di misure di sicurezza, a partecipare a fiere all'aperto, mentre la percentuale si attesta al 63,9% per gli eventi al chiuso. Infine, il 60,6% del campione dichiara che, con tutte le precauzioni del caso, consumerebbe cibo in fiera.

Passando alle fasce d'età, i piu' propensi alla partecipazione sono le persone nate fra il 1945 e il 1964: l'85% è pronto a partecipare a manifestazioni all'aperto, mentre il 73% dice si anche agli eventi al chiuso. Mostrano maggiore cautela per il consumo di cibi: lo farebbe il 61,7% degli interpellati di questa fascia di età, scavalcati in questo caso dalla cosiddetta 'generazione X' (i nati fra il 1965 e il 1979), fra cui il 63% esprime la propria disponibilità a farlo. I meno propensi in assoluto sono dunque i più giovani (quelli nati dopo il 1995). Fra loro, infatti, si ritrovano le percentuali piu' alte di riserva alla partecipazione: il 41% dice no alle manifestazioni all'aperto, il 50% a quelle al chiuso, il 44,9% all'acquisto o consumo di cibo. "Oltre alla grandissima preoccupazione per il futuro della nostra azienda- commenta Claudia Lugli, responsabile della comunicazione di Blu Nautilus e ideatrice del sondaggio- riceviamo ogni giorno telefonate e messaggi di altri organizzatori, fornitori di servizi e soprattutto espositori, che come noi si sono visti completamente azzerare l'attivita' da un momento all'altro". Il settore delle fiere ed eventi, evidenzia, "al momento è completamente ignorato da Governo ed enti locali, dimenticando che anche queste manifestazioni contribuiscono a creare un indotto economico e sono l'unica fonte di sostentamento per tante microimprese". Blu Nautilus è specializzata nell'organizzazione e gestione di questi eventi, lavora nel Centro e Nord Italia con un portfolio di più di 80 appuntamenti all'anno, in padiglioni fieristici e su area pubblica. Attualmente e' presente in sette regioni e 20 localita', gestendo circa 5.000 operatori.

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