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Attualità Santarcangelo di Romagna

L'equipaggio della Sea Watch "approda" in Romagna

Santarcangelo Festival organizza un incontro con alcuni membri dell'imbarcazione

Giovedì 4 luglio alle ore 19.30 nella Sala Wenders del Supercinema di Santarcangelo di Romagna, in Piazza Marconi, appuntamento con l’incontro The crime of rescue / Quando il soccorso diventa un crimine, organizzato nell’ambito del 49esimo Santarcangelo Festival (5-14 luglio) in collaborazione con il collettivo artistico Forensic Oceanography. L’incontro sarà trasmesso in diretta Facebook dalla pagina www.facebook.com/santarcangelofestival.

Prendendo spunto dal progetto "The Crime of Rescue – The Iuventa Case" di Forensic Oceanography e Forensic Architecture e alla luce delle recenti vicende giudiziarie che hanno coinvolto l’equipaggio della nave Sea Watch, il collettivo e il Festival hanno coinvolto alcuni membri degli equipaggi delle navi Sea Watch e Iuventa, avvocati, attivisti, giornalisti per riflettere su ciò che sta accadendo nel Mar Mediterraneo. Sono stati invitati a partecipare all’incontro Haidi Sadik, portavoce di Sea Watch e membro dell'equipaggio (la cui partecipazione è soggetta agli ultimi sviluppi della vicenda), Francesca Cancellaro / Studio Gamberini, legale di Sea Watch e Iuventa, Annalisa Camilli, giornalista di Internazionale (via skype), Tommaso Gandini, membro dell'equipaggio di Iuventa (via skype), Alice Vignodelli, attivista di Mediterranea, Lorenzo Pezzani, cofondatore di Forensic Oceanography. Il collettivo Forensic Oceanography, fondato da Lorenzo Pezzani e Charles Heller, dal 2011 collabora con ONG, scienziati, giornalisti e attivisti per documentare le violazioni dei diritti umani nel Mediterraneo. A Santarcangelo Festival presentata per la prima volta nello spazio pubblico (in Piazza Ganganelli dal 5 al 14/7), la ricerca di sul caso Iuventa, nave della ONG tedesca Jugend Rettet sequestrata dalla magistratura italiana nell’agosto 2017, i cui operatori sono stati accusati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Combinando le testimonianze con sofisticate tecnologie digitali, l’opera indaga la militarizzazione di quest’area marina, analizzando le condizioni che hanno causato la morte di oltre 16.500 persone negli ultimi 20 anni. 

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