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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Stuntman riccionese al fianco di Jean-Claude Van Damme, una vita tra acrobazie e sfide da brividi

Tra le scene più incredibili salti da 18 metri d'altezza e sul tettuccio di un'auto in corsa. Il 20enne Edoardo Schiaratura racconta la sua vita tra spettacoli, film e durissimi allenamenti

La passione per gli sport acrobatici che si trasforma in un vero e proprio lavoro, grazie alla determinazione.
Così, ad appena vent’anni, il riccionese Edoardo Schiaratura, ha già un interessante curriculum in un’attività inusuale ed affascinante, com’è quella dello stuntman. Ha già lavorato in diversi spettacoli in diverse città italiane, ha inoltre già all’attivo diverse pellicole: il film Kill Em All 2 con Jean-Claude Van Damme, il video VDLC con Sfera Ebbasta (2023) e il film A Very Venice Romance (2023).

Quando e come è nata questa passione per il mondo degli stuntman?

“È nata con gli sport acrobatici. Ho iniziato con i tuffi agonistici, poi per alcuni anni ho praticato la ginnastica artistica. Diventando più grande, ho sentito il richiamo degli sport da strada, come il parkour e il freerunning. Ad esempio, l’urbex l’ho iniziato a 14 anni. Naturalmente le basi avute con gli sport praticati in precedenza, mi hanno aiutato molto. Durante le superiori, abbiamo anche creato un gruppo che coinvolgeva persone da Rimini a Pesaro, appassionati di questi sport. Poi, verso la fine delle superiori, mi sono chiesto quale svolta avrebbe avuto la mia vita. Volevo fare qualcosa che mi piacesse. Così ho iniziato ad informarmi fino a quando non mi sono imbattuto nella scuola di Milano gestita da Simone Belli. Sono andato a conoscerlo, mi è piaciuta la palestra, i corsi, e ho pensato potesse essere la strada giusta”.

Edoardo Schiaratura

Quale percorso hai seguito per diventare stuntman?

“Nel giugno del 2022 ho finito le superiori e già a gennaio dell’anno successivo ho iniziato l’accademia. Si tratta di un mese particolarmente intensivo, che spinge chi la frequenta a lavorare al massimo delle proprie capacità. Ci si allena dalle 8 alle 10 ore al giorno e al termine si è pronti, qualificati e si può iniziare a lavorare. Le discipline affrontare sono 21, si va dalla guida precisa alle arti marziali, dall’uso delle armi da fuoco alle attività acrobatiche, dalle attività a cavallo al fuoco, dalle cadute dall’alto – io ho fatto fino a 18 metri di caduta -, alle immersioni e combattimento subacqueo. Insomma, tutta la gamma di attività del cinema action mondiale".

Quanto tempo ti alleni per mantenerti in forma?

“Normalmente quattro ore al giorno tutti i giorni. Due ore le dedico alle arti marziali e al potenziamento fisico, mentre le altre due ore le spendo nell’acrobatica che è la mia skills principale. L’allenamento può variare anche in base ai lavori che devo affrontare. Ad esempio in una occasione, una scena prevedeva che cadessi dalle scale e poi prendessi fuoco, pertanto ho focalizzato l’allenamento su quel tipo di attività.”

Quando hai capito che questa passione poteva effettivamente diventare un mestiere?

“Inizialmente, prima di finire la scuola, non avrei mai creduto di fare questo nella vita, era un hobby, uno sfogo. Ma poi ho iniziato ad interessarmi e ho trovato la scuola di Milano. Finito il mese intensivo, sta a te capire se questo mestiere è nelle tue corde. Normalmente, di 10 persone che frequentano il corso, ne rimane una, perché le altre capiscono che non fa per loro questo tipo di lavoro. Questo primo anno per me è stato di inserimento, perché entrare nel mondo del cinema non accade da un giorno all’altro, però me la sono cavata abbastanza bene".

Quando hai avuto il tuo primo ruolo da stuntman e in quali altri film hai lavorato?

"Il mio primo lavoro è stato con Netflix Italia per uno spot pubblicitario, andato in onda all’estero. Avevo finito il corso da qualche settimana e abbiamo combattuto contro alcuni influencer italiani. Il primo ruolo in un film, invece, è stato a Venezia nel luglio 2023. Si è trattato di una pellicola internazionale, ed è stata una esperienza bella, perché ho potuto constatare quanto rispetto ci sia sul set per la nostra figura. C’era una scena in cui cadevo in acqua e ricordo che c’era uno staff di 6 persone solo per spogliarmi e rivestirmi. Ho rifatto la scena tre volte, quindi ogni volta in 2 mi spogliavano, altre 2 mi asciugavano e infine le ultime 2 persone mi rivestivano. Bisogna considerare che le scene stunt vengono fatte o per prime o per ultime normalmente. Ho lavorato anche come stunt double nel film Kill Em All 2 con Jean-Claude Van Damme, che uscirà tra la fine di quest’anno e l’inizio del prossimo. Ho avuto il piacere di parlare con lui e si è posto in maniera molto amichevole, ricordandomi mio padre. Van Damme è una persona modesta, che crede nelle persone con cui lavora, mi ha fatto capire che sto facendo qualcosa di buono per il mio futuro".

Qual è la scena più rischiosa che hai girato finora?

“In realtà la performance più rischiosa non è stata la scena di un film, ma uno spettacolo in Sicilia, il motorfest di Racalmuto, uno dei più grandi realizzati in Europa. C’erano macchine che driftavano e persone che combattevano e facevano acrobazie. Io dovevo salire sul tettuccio di un’auto che derapava e, una volta che riprendeva la sua corsa, lanciarmi, facendo un salto mortale. È stato piuttosto impegnativo”.
 
Ti capita di avere paura quando pratichi gli sport più estremi o quando devi fare una scena impegnativa?

“Credo che la paura uccida l’uomo, letteralmente, perché lo mette in una situazione che lo porta a non prendere decisioni in maniera lucida. Ogni essere umano ha un limite, però quando riesci ad inquadrare questo limite, allora diventi forte. Ho piena consapevolezza di quello che faccio. Inoltre nei set lavoriamo in totale sicurezza e non si è mai fatto male nessuno. Al massimo ci si può prendere una storta, ma è questione di allenamento. La scuola di stunt mi ha insegnato che si può fare tutto senza rischiare la vita”.

Quali progetti hai in programma?

“A luglio, a Las Vegas, ci sarà il più grande evento di stunt al mondo: il CombatCon di Jared Kirby, che è stato il maestro di Simone Belli. Ci sono vari padiglioni, ognuno con una specialità: ascia e coltello, frusta, combattimento con katana e tante altre ancora. Inoltre in programma ci sono due serie Netflix, e stiamo puntando sul cinema internazionale. Ma ci sono anche altri progetti”.

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