Una storia di pallone e amicizia nata vent’anni fa, nel 1994, quella tra i Veterani del Football Club Bate Borisov, squadra  che milita nel campionato di calcio di serie A in Bielorussia, e le vecchie glorie del calcio riccionese, gli Evergreen Riccione Calcio capitanati da Franco Nanni e Giorgio Leurini. A dire il vero i primi contatti con gli amici bielorussi risalgono ad un torneo internazionale di calcio amatoriale over 40 organizzato a Gabicce Mare, nel lontano 1994, dal Gentlemen’s Football Club di Pesaro - rappresentato nell’incontro di lunedì da Salvatore Siena, ex Dirigente Polizia di Stato - a cui presero parte ex giocatori professionisti della “Dynamo Minsk” e anche una squadra di giocatori di Riccione, guidati anche allora da Franco Nanni.

Da allora ogni anno, senza interruzioni, le due compagini hanno mantenuto stretti rapporti di amicizia, culminati nel 1997 e nel 1999 con la partecipazione dei veterani di Riccione e Pesaro ai tornei amatoriali a Minsk, ricordati da tutti per la memorabile ospitalità bielorussa. Agli incontri sul campo da gioco si sono aggiunti negli anni, anche gli scambi e le visite personali e i soggiorni in famiglia a Riccione offerti a bambini bielorussi. Del gruppo di ex atleti bielorussi arrivati ieri in città, 47 persone compresi i famigliari, fanno parte anche alcuni ex giocatori di rango e dirigenti della squadra di calcio della Capitale, la “Dynamo Minsk”. Sono tre gli incontri amichevoli in programma e verranno disputati da domani al 6 giugno sul campo da gioco dell’Asar di Riccione Terme con inizio alle 18.

“Lo sport è un linguaggio universale – ha ricordato il sindaco Massimo Pironi nel suo saluto agli ospiti bielorussi, guidati dall’ex colonnello e dirigente sportivo Leonid Lugotsov – e per Riccione è sempre stato una grande occasione di scambi e amicizie internazionali”. Tanti i ricordi legati alle tre trasferte in Bielorussia della rappresentanza riccionese. “La prima partita fu di mattina. Cominciarono a imbottirci di vodka dal mattino alle 9 – ricorda Franco Nanni – non potevamo rifiutare gli assaggi per non sembrare scortesi. Prendemmo tre gol secchi. Ma da allora in poi abbiamo imposto le nostra condizione: la vodka sì, ma dopo la partita. E alla partita successiva ci siamo presi la rivincita”.