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Cronaca

A Rimini 1800 famiglie non arrivano alla fine del mese, gli aiuti del Comune

Stanziati circa 250mila euro per aiutare chi si trova in difficoltà coi pagamenti utenze domestiche

Un aiuto per il pagamento delle utenze domestiche, più comunemente chiamate bollette, per acqua e rifiuti; a questo fine, nell'ultimo anno, il Comune di Rimini ha investito circa 250 mila euro per aiutare più di 1.800 famiglie riminesi in difficoltà. Nello specifico sono state 819 (22 in più rispetto a quelle aiutate due anni fa) le famiglie che hanno usufruito di un contributo medio di 132 euro per il rimborso del pagamento delle bollette dell'acqua per un investimento complessivo di circa 110 mila euro. Mille invece quelle sostenute attraverso il rimborso per le utenze sui rifiuti, con un impegno intorno ai 135 mila euro. Questo sostegno è suddiviso per particolari categorie di utenze; in particolare, tra gli altri, si sono sostenuti più di 400 pensionati, 339 nuclei famigliare con reddito basso, 223 famiglie in cui almeno un componente abbia perso lavoro o attività in seguito alla crisi economica. Si tratta di bandi separati che il Comune di Rimini intende rinnovare anche per il 2017 tramite appositi avvisi di bando in programma nei mesi imminenti la stagione primaverile.

“Un aiuto per quelle famiglie – commenta Gloria Lisi, Vicesindaco con delega alla protezione sociale del Comune di Rimini - che faticano ad arrivare a fine mese. Spesso questa difficoltà è data dal pagamento delle bollette per acqua e rifiuti che, sommate alle altre spese, mettono in difficoltà le famiglie con meno risorse e più esposte alla crisi. Con questi piccoli ma fondamentali interventi riusciamo a dare un aiuto concreto in grado di superare le difficoltà contingenti e ripartire. Tramite l'inserimento del criterio della congruità reddituale nelle dichiarazioni da presentare nella domanda di contributo stiamo ottenendo risultati positivi in grado di indirizzare le risorse ai soggetti che più ne hanno bisogno, dando un segnale importante: se chiedo aiuto al pubblico mi sottopongo a controlli e verifiche per garantire l'effettiva condizione di bisogno e il diritto ad usufruirne. Un criterio che, ricordo, sarà riproposto in tutti i prossimi bandi del welfare”

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