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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Santarcangelo di Romagna

A Santarcangelo un convegno dedicato all'olio extravergine

Giovedì pomeriggio la Sala del Lavatoio di Santarcangelo ha ospitato il convegno “La filiera dell’olio extra-vergine di oliva nel bacino dell’Adriatico (Italia, Grecia, Albania)”

Giovedì pomeriggio la Sala del Lavatoio di Santarcangelo ha ospitato il convegno “La filiera dell’olio extra-vergine di oliva nel bacino dell’Adriatico (Italia, Grecia, Albania)”: convegno che ha messo al centro il tema dell’olio extravergine in relazione con le problematiche legate alla perdita dei valori identitari ed ai mutamenti del territorio e del paesaggio.

Il convegno, realizzato nell’ambito del Programma Ipa Adriatico, Progetto “Adriatic Olive Grove”, è stato inserito nel contesto della tre-giorni santarcangiolese (9 - 11 novembre 2011) dedicata al tema “La memoria dei contadini” (musei e saperi della terra, memoria per la sostenibilità ambientale, biodiversità e memoria contadina come risorsa per il futuro).

Il comparto produttivo olivicolo della provincia di Rimini rappresenta da solo oltre il 50 per cento dell’intera produzione regionale e sul territorio riminese si trovano la maggior parte dei frantoi dell’Emilia-Romagna (ben 21 su 33). Dal 2003 il nostro prodotto ha ottenuto il marchio Dop “Colline di Romagna”: marchio che può essere utilizzato dalle aziende olivicole e da quelle trasformatrici o confezionatrici che decidano di aderire al severo percorso di certificazione della qualità.

“La qualità - ha spiegato l’Assessore all’Agricoltura della Provincia di Rimini, Juri Magrini - è presupposto fondamentale per programmare una politica rivolta alla promozione non solo del prodotto, ma anche del territorio all’interno del quale si realizza”. Magrini ha quindi descritto le finalità del progetto “Adriatic Olive Grove”: “Obiettivo del progetto, avviato da pochi mesi e dalla durata triennale (dovrà concludersi entro il 2013), è quello di contribuire al miglioramento della qualità dell’olio nei Paesi mediterranei d’Italia, Grecia e Albania, conservando intatto il paesaggio rurale ed incentivando il turismo sostenibile”.

“Le finalità sono raggiungibili - ha proseguito Magrini – favorendo lo sviluppo dell’agricoltura biologica e integrata e ottimizzando la gestione degli scarti e dei sottoprodotti delle olive a fini energetici, nell’ottica di uno sviluppo della commercializzazione del prodotto e del reddito per gli operatori del settore”.La Provincia di Rimini partecipa come partner ad “Adriatic Olive Grove”, progetto, che vede capofila l’Università dello Ionio di Corfù e a cui aderisce come partner anche l’Università di Tirana.

Negli vari interventi si è parlato del sostegno al settore olivicolo e oleicolo nella regione Emilia-Romagna; dell’olivicoltura nella provincia di Rimini e delle esperienze per realizzare una filiera agronomica. Si è parlato anche della gestione dei rifiuti oleari sul territorio e del loro impatto ambientale. Esponenti dell’università dello Ionio e dell’Università di Tirana hanno raccontato l’esperienza dell’olivicoltura nell’isola di Corfù e in Albania.

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