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Cronaca Marina Centro / Viale Renato Parisano

Accoltellò il rivale in amore, condannato per tentato omicidio

L'autore del fendente con un coccio di bottiglia aveva inseguito il connazionale che aveva allacciato una relazione con la moglie

E' stato ritenuto colpevole di tentato omicidio e condannato a 3 anni e 4 mesi con rito abbreviato, 10 anni la richiesta del pubblico ministero, un cittadino cinese 26enne che, nella notte tra il 17 e il 18 maggio del 2017, ha accoltellato con un coccio di bottiglia un connazionale. Quella sera l'imputato era arrivato a Rimini, insieme alla moglie dalla quale si stava separando, per affrontare il nuovo compagno di lei, un 33enne, e il trio si era incontrato verso l'1 nei pressi di un locale sul lungomare riminese all'altezza del Bagno 63. Secondo quanto ricostruito, i due uomini avevano iniziato un'aspra discussione per poi passare alle mani col 26enne che, afferrato un coccio di bottiglia, aveva ferito il 33enne alla gola mancando, solo per pochi centrimetri, la giugulare. Col rivale a terra, e la donna atterrita che era corsa a cercare aiuto, il più giovane era fuggito a piedi ma, dopo un paio di chilometri, era incappato in una Volante della polizia che stava transitando a Marina Centro all'altezza di via Parisano.

Lo straniero, in stato di forte agitazione, si presentava a torso nudo, sudato e sporco di sabbia e sangue sul volto e sulle braccia. Mentre gli agenti stavano cercando di capire cosa fosse successo, era arrivato l'allarme dalla centrale operativa  che segnalava la presenza, al pronto soccorso di Rimini, di una coppia cinese con l'uomo gravemente ferito da una serie di coltellate e, in particolare, un profondo taglio alla gola. Il 26enne, quindi, era stato arrestato con l'accusa di tentato omicidio. "Ci dobbiamo ritenere decisamente soddisfatti di questo risultato - ha commentato l'avvocato Mirko Damasco, legale dell'imputato - laddove seppur permanendo l’accusa di tentato omicidio il giudice ha praticamente accolto integralmente la linea di difesa. Attendiamo comunque le motivazioni per valutare i margini di una possibile impugnazione in appello. Nel frattempo stiamo vagliando una possibile istanza di revoca e o sostituzione della misura degli arresti domiciliari all’esito del favorevole giudizio e del quantum della pena irrogata".

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