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Cronaca

Addio all'hub dei vaccini Covid, al suo posto operativa la sede del servizio di Assistenza Domiciliare

Gli infermieri partiranno dal centro, con tutta la strumentazione opportuna, per raggiungere le diverse abitazioni, per un totale di oltre 3.200 assistiti sul solo Distretto di Rimini

Dove durante l'emergenza legata al Coronavirus era sorto l'hub vaccinale, ora nasce una nuova sede per il servizio di Assistenza Domiciliare Integrata. Dal 31 luglio l'attività si è ufficialmente trasferita dall’area ospedaliera in via Ovidio al centro sulla Superstrada di San Marino, accanto alla sede del Toys Center. A fare un sopralluogo, l’assessore alle Politiche per la Salute del Comune di Rimini, nonché presidente del Distretto di Rimini, Kristian Gianfreda, il direttore del Distretto di Rimini, Mirco Tamagnini, e altri dirigenti dell’Ausl, che hanno incontrato il coordinatore dell’assistenza domiciliare di Rimini e i suoi collaboratori.

La struttura è il frutto di un lavoro sinergico tra l’azienda Usl e il Comune, con l’obiettivo di implementare il ruolo della medicina a vocazione territoriale attraverso una corposa operazione di investimenti di cui questa sede costituisce un tassello importante del mosaico, con i suoi oltre 1700 metri quadrati di superficie e ampi uffici. La struttura offrirà quindi una nuova casa, più moderna, spaziosa e funzionale, al personale dell’Adi, un servizio a domicilio rivolto a persone in situazioni di fragilità che necessitano di un insieme integrato di trattamenti medici, infermieristici e riabilitativi, socio-assistenziali e sociali.

Per l’esattezza, l’organico si avvale di 32 infermieri (di cui 25 donne e 7 uomini) che dalla Consolare Rimini - San Marino, grazie alla sua ubicazione strategica, che fa da ponte tra l’area di Rimini Nord e quella di Rimini Sud, potranno partire, con tutta la strumentazione opportuna, per raggiungere le diverse abitazioni, per un totale di oltre 3.200 assistiti sul solo Distretto di Rimini.

“Questo nuovo polo per l’Assistenza Domiciliare Integrata rappresenta il segno tangibile del macro investimento che come Distretto, in squadra con l’Ausl, stiamo portando avanti per spingere sull’acceleratore della sanità domiciliare e di prossimità: un presidio che è lo specchio di una visione che mira a ridisegnare l’assistenza medico e infermieristica secondo i concetti di prossimità, presenza sul territorio e adattamento alle nuove esigenze. Si tratta di un cambio di paradigma importante, che ci vede come una best practice anche a livello regionale - è il commento dell’assessore comunale e Presidente del Distretto di Rimini, Kristian Gianfreda -. A questo discorso si aggiunge anche il capitolo delle Case di Comunità, pietre miliari del modello ‘vicino a casa’. Di recente, per quanto riguarda la casa dell’area Nord, dopo il bando, abbiamo dato il via alla fase di valutazione dei progetti, mentre per quanto concerne la Casa di Rimini Sud abbiamo da poco ricevuto una manifestazione d’interesse”.

“Uno spazio che ha tutte le caratteristiche per configurarsi come un punto di riferimento per l’assistenza domiciliare, all’interno di un importante approccio alla persona, che vede il passaggio da un lavoro più prestazionale a quello di una ‘presa in carico’ multidisciplinare e multiprofessionale nei diversi setting assistenziali - ha spiegato Mirco Tamagnini, direttore del Distretto di Rimini -. Un processo virtuoso che, unitamente a tutto ciò che riguarda l’implementazione degli interventi a sostegno della domiciliarità (Case di Comunità, p.l.Osco, Cot,  Oss di Quartiere, per fare alcuni esempi), ambisce a capillarizzare i luoghi dedicati alla cura e, allo stesso tempo, a rispondere nella maniera più adeguata ai bisogni sempre più complessi delle persone, a cominciare dai più fragili . Un lavoro possibile grazie al contributo dei diversi professionisti della sanità (medici di medicina generale, infermieri, oss e assistenti sociali, ecc) e alla disponibilità delle associazioni del territorio”.

A margine dell’incontro, inoltre, è stato fatto il punto sullo stato di avanzamento del percorso di realizzazione delle Case di Comunità, con particolare riguardo alle due che sorgeranno rispettivamente nell’area Nord e nell’area Sud, al centro di nuovi step del processo di sviluppo.

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