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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Addio superbonus, la rabbia del sindaco: "Le imprese a rischio collasso e temo per i cantieri del Pnrr"

Sadegholvaad: "Una mossa azzardata che si gioca sulla pelle di imprese e cittadini". Il consigliere Pari: "L’attesa delle successive misure non sia passiva da parte dell’amministrazione"

Finisce l'era della cessione del credito e dello sconto in fattura. Svolta del governo Meloni sul superbonus, la misura con cui lo Stato negli ultimi anni ha finanziato i lavori di ristrutturazione con l'obiettivo primario di migliorare l'efficienza energetica di migliaia di edifici. Da adesso in poi, i nuovi lavori si potranno eseguire solo a proprie spese, provvedendo poi alla detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi, e pagando meno tasse nei 5 anni successivi. Sul tema mostra forte preoccupazione il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad: "Quella che si profila all’orizzonte pare davvero essere la tempesta perfetta. Il ‘blitz’ del governo che dall’oggi al domani ha posto il blocco all’opzione dello sconto in fattura e alla cessione dei crediti per i bonus edilizi rischia seriamente di creare un cortocircuito che andrebbe ad affossare un intero settore e mettere in grave difficoltà migliaia di famiglie italiane, con l’effetto - per così dire ‘collaterale’ - di frenare il percorso di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio”.

“Era comprensibile e auspicabile una revisione della procedura di erogazione dei bonus – aggiunge il sindaco -, ma passare da tutto a nulla senza alcun tipo di paracadute o di sostegno per i privati e soprattutto senza introdurre soluzioni alternative di accompagnamento a questa nuova fase, appare come una mossa azzardata che si gioca sulla pelle di imprese e cittadini”.

Secondo Ance nei cassetti sono bloccati 15 miliardi di euro, con 25 mila imprese a rischio fallimento in tutta Italia e con 130 mila potenziali disoccupati. La fotografia del territorio riminese l’ha fornita pochi giorni fa Cna, che ha lamenta crediti incagliati per 1 milione 800 mila euro e il blocco di 20 cantieri in attesa della liquidità per ripartire. Si parla di un comparto che sulla provincia vede attive 5 mila imprese, che danno lavoro a migliaia di dipendenti e che avevano ritrovato un po’ di ossigeno grazie sia agli incentivi nazionali sia alle novità introdotte dall'amministrazione attraverso gli strumenti urbanistici.

“Ora, con questa stretta improvvisa, le stesse imprese rischiano il collasso – dice il sindaco -, lasciando anche centinaia di famiglie nel caos, con lavori avviati e abbandonati. E la stessa sorte potrebbe capitare anche ai cantieri pubblici, a partire dagli importanti progetti di sviluppo e riqualificazione finanziati dal Pnrr, che potrebbero rimanere fermi al palo, con le molteplici ovvie ripercussioni. Siamo ad un crocevia che ritengo debba essere oggetto di confronto con tutte le parti politiche ed economiche nella sede istituzionale più alta, quella del consiglio comunale".

Il commento del consigliere Pari

Sul tema interviene anche il consigliere Andrea Pari: “La gravità della situazione legata all’effetto superbonus è tale da rendere fuori luogo qualsiasi sterile polemica che dunque lascerò cadere” esordisce il consigliere. “Con il decreto n. 11 del 16 febbraio 2023 il governo è intervenuto esplicitando la propria linea politica che va nella direzione opposta rispetto a quella fino a ieri intrapresa da un discreto numero di enti locali e di cui avevo suggerito la verifica di fattibilità all’amministrazione. In sintesi, allo stop alla cessione dei crediti per chi ancora debba presentare le Cila, con il decreto citato è stato anche negato agli enti locali l’acquisto dei crediti” spiega Pari. “Questa decisione del governo non può in alcun modo essere accolta come la foglia di fico che impedisca a tutti noi di prenderci la responsabilità di una situazione che mette in seria difficoltà numerose imprese del territorio” continua Pari.

“L’attesa delle successive misure che il governo potrà assumere non sia passiva da parte dell’amministrazione, come non lo deve essere da parte di nessuno di coloro che abbiano una qualsivoglia responsabilità politica, sia invece segnata da una comune ricerca di soluzioni. Mi corre l’obbligo di ricordare come questa emergenza dettata dal superbonus che l’attuale maggioranza si trova a dover affrontare in maniera che potremo giudicare più o meno brillante, sia comunque frutto di una genesi sbagliata in seno al governo Conte bis con maggioranza di centrosinistra e mai sanata dai governi successivi”, conclude Pari.

Il senatore Croatti: “Scelta irresponsabile”

“Irresponsabile e grave la scelta del governo di bloccare le operazioni di acquisto dei crediti da parte delle Regioni e di altri enti pubblici e di cancellare lo sconto in fattura per tutti i bonus, non solo quelli edilizi”. Così in una nota il senatore riminese del Movimento 5 Stelle Marco Croatti. “Una decisione unilaterale che avrà ripercussioni su tutto il settore dell’edilizia, metterà in ginocchio 40 mila imprese con decine di migliaia di posti di lavoro a rischio, anche in Emilia-Romagna. È il colpo mortale per una misura come il superbonus 110% che ha contribuito alla crescita record del Pil negli ultimi due anni e ha portato risultati straordinari anche nella nostra regione: 31.446 domande di asseverazione con 5,7 miliardi di investimenti ammessi a detrazione secondo i dati di Enea riferiti al 31 gennaio 2023. Da evidenziare che ben 5.600 condomini emiliano-romagnoli sono stati riqualificati grazie al superbonus con investimenti, in media, di 560 mila euro che non sarebbero mai partiti se fossero stati interamente a carico delle famiglie”. E conclude: “Di fatto senza cessione del credito i bonus edilizi rimarranno misure destinate a pochi: nei condomini ad esempio solo chi ha redditi imponibili molto alti potrà usufruirne mentre sarà impossibile per chi ha bassi redditi. Un’altra operazione del governo Meloni a favore dei più ricchi che porterà iniquità e ulteriore ingiustizia sociale”.

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