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Cronaca

Aids, il 75,1% dei casi riguarda il sesso maschile

E' ancora alta la percentuale di pazienti che si accorgono di aver contratto l'infezione da Hiv quando cominciano a manifestarsi i sintomi della malattia

E' ancora alta la percentuale di pazienti che si accorgono di aver contratto l'infezione da Hiv quando cominciano a manifestarsi i sintomi della malattia. Segno che la pratica del test quando si hanno rapporti sessuali a rischio è ancora troppo poco praticata. E i dati diffusi dall'Ausl di Rimini, in particolare di quest'anno, lo confermano. Dal primo gennaio 2002 allo scorso 28 novembre sono state effettuate 534 diagnosi di nuove infezioni da Hiv, 401 delle quali nei maschi (75,1%).

Nel corso del 2011 le nuove diagnosi presso l’Unità Operative di Malattie Infettive, diretta dal dottor Massimo Arlotti, responsabile del programma Aids il dottor Andrea Boschi, sono state 44: 34 di uomini e 10 di donne. Vi è un calo del 25 per cento circa rispetto alle nuove diagnosi effettuate, nello stesso periodo, nel 2010. Il timore però, è che non vi siano meno casi, ma semplicemente meno persone che vanno a fare il test. Nei primi 10 mesi del 2011, il numero di test è infatti calato: 12mila rispetto ai 14mila dello stesso periodo dell'anno precedente, il chè va a rafforzare quanto detto sopra.

Rispetto ai casi di Aids conclamato osservati all'“Infermi” sono passati da 79 l’anno nel 1994 a 12 nel 2010, con una situazione di sostanziale stabilità per quest'anno. Il 67 per cento si verifica in persone che non avevano fatto il test, e non sapevano di aver contratto l'infezione da Hiv. Nel 2010 sono morte 5 persone per Aids, e tutte erano giunte in ospedale senza sapere di aver contratto l'infezione da Hiv. Al contrario, con le nuove terapie, la diagnosi precoce è estremamente importante per allungare la vita del paziente e soprattutto la sua qualità di vita, oltre che per far sì che il paziente stesso adotti comportamenti a rischio.

Si conferma il fatto che all'Unità Operativa dell'Ospedale “Infermi” afferiscono molte persone non residenti nel territorio della nostra provincia: oltre il 30 per cento. Infatti tra le 44 nuove infezioni diagnosticate, solo 29 sono in residenti. Ancora, se si confrontano i dati sull'incidenza di casi di Aids conclamato sulla popolazione, emerge che nel 2010 l'incidenza media della Regione Emilia Romagna era del 2,6 casi di Aids tra i residenti per centomila abitanti, quella riminese dell'1,2 per centomila abitanti: tra le più basse in regione.

Globalmente presso l’Unità Operativa di Malattie Infettive di Rimini afferiscono circa mille persone con infezione da Hiv e circa 850 sono in terapia antiretrovirale (dati approssimativi per l’elevata mobilità delle persone con infezione da Hiv, soprattutto quelle straniere). Più in generale l’assistenza è articolata in degenza presso l'Unità Operativa dell'Ospedale; ricovero in regime di Day Hospital per le persone in terapia antiretrovirale; e assistenza domiciliare e possibilità di inserimento presso il Centro Medico di San Patrignano per le persone con infezione da Hiv che abbiano necessità per motivi medici o sociali di un'assistenza di questo tipo per un periodo di tempo più lungo di quello possibile e-o ragionevole in regime di ricovero ordinario in ospedale.

Dai dati emerge un aumento dell’età delle persone con infezione da Hiv. A livello regionale l’età media al momento della diagnosi è di 41 anni per gli uomini e di 35 anni per le donne e circa il 20 per cento delle nuove diagnosi viene effettuata in persone con più di 50 anni. A Rimini il 6 per cento delle persone a cui viene posta diagnosi di infezione da Hiv ha oltre 60 anni. La trasmissione dell’infezione è ormai quasi esclusivamente sessuale. La tossicodipendenza è attualmente responsabile del 5 per cento delle nuove infezioni da Hiv. Vi è, e anche i dati di quest'anno confermano questo aspetto, una scarsa percezione del rischio dell’infezione e solo nel 25 per cento delle persone a cui è stata fatta diagnosi di infezione da Hiv aveva fatto il test per una individuale percezione del rischio.

L’avvento di una terapia efficace ha notevolmente contribuito ad una diminuzione della morbilità e mortalità nei pazienti con infezione da Hiv. E' dunque fondamentale non avere comportamenti a rischio, ma anche eseguire il test Hiv per ridurre la probabilità di una evoluzione dell’infezione verso la malattia. Inoltre essere consapevoli di avere l’infezione da Hiv mette la persona sieropositiva nelle condizioni di adottare comportamenti atti a ridurre la trasmissione dell’infezione.

All'Azienda USL di Rimini (Sert) sono attive, già da anni, strategie informative, di conunselling, di trattamento e di riduzione del danno anche attraverso i “servizi di prossimità”, quali le Unità di Strada, rivolte non solo ai tossicodipendenti, ma anche ai consumatori occasionali di sostanze psicoattive. Con il progetto “Circolando”, attivo dal 2005, nei luoghi del divertimento vengono distribuiti gratuitamente, ogni anno, in media duemila profilattici e altrettanti materiali informativi e di sensibilizzazione sui comportamenti a rischio.

In collaborazione con lo “Spazio Giovani 360?”, viene inoltre realizzato il progetto “Avviso ai naviganti”, rivolto agli studenti di scuola secondaria di secondo grado (medie superiori) che include, tra le tematiche affrontate, anche quella dei comportamenti sessuali a rischio di contagio Hiv. L'attività di sensibilizzazione si avvale, naturalmente, delle campagne e dei materiali regionali che si provvede a distribuire capillarmente presso le sedi aziendali, gli ambulatori dei medici di famiglia, le farmacie, gli Enti Locali.

Emerge quindi rafforzata l'importanza di effettuare il test relativo all'infezione da Hiv non appena e ogniqualvolta si ha la percezione di aver tenuto un comportamento a rischio. Il test è facile, sicuro, anonimo. Per effettuarlo si può semplicemente presentarsi presso l'Unità Operativa di Malattie Infettive dell'Ospedale “Infermi”, senza bisogno di prescrizione medica e senza pagamento di ticket, ed effettuare il relativo prelievo ottenendo poi risposta in modo altrettanto anonimo. Per qualsiasi informazione è comunque possibile consultare il sito www.helpaids.it .

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