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Cronaca Cattolica

Armi, droga e tentato omicidio: aumentano i guai per il marito della pusher di Cattolica

L'uomo ha anche cercato di investire un uomo a Forlì in un tentativo di fuga. Ma adesso dovrà rispondere di altri reati dopo le indagini dei Carabinieri

Il reato "bussa" alla porta del carcere. Un uomo di Cattolica era già dietro alle sbarre, quando si è visto notificare mercoledì mattina in carcere a Rimini il provvedimento per un reato dello scorso 25 novembre e per cui era già stata arrestata la moglie. La donna era stata trovata con 300 grammi di eroina e una pistola calibro 7.65 munita di silenziatore, nascosti in un garage nel pesarese. Nel corso dell’interrogatorio la donna aveva chiamato in causa il marito (in quel momento agli arresti domiciliari), attribuendo a lui la paternità di quanto rinvenuto. Le successive indagini consentirono di rinvenire – in un altro nascondiglio – 400 grammi di cocaina, 100 grammi di eroina e 700ml di metadone, nonché tutto il materiale per la pressa dei panetti di stupefacente. Una vera e propria centrale di droga che lo stesso A.S., sentito dal magistrato, aveva riconosciuto riconducibili a lui, nel tentativo di alleviare le pene giudiziarie della moglie.

Ma le indagini condotte in quel momento, avevano consentito di accertare anche altri fatti di reato: infatti i carabinieri avevano scoperto che il 6 dicembre proprio dopo l'interrogatorio, A.S. era evaso dagli arresti domiciliari e aveva tentato di acquistare un camper da un rivenditore di Forlimpopoli nel tentativo di fuggire. Tentativo mal riuscito però, perché dopo essere riuscito – dopo un inseguimento – a speronare e sfuggire ai carabinieri (il 13 dicembre), era stato rintracciato dall’Arma di Cattolica il 17 dicembre e arrestato. Nel frattempo, A.S. si era reso protagonista del tentato omicidio di un uomo che aveva cercato di investire a Forlì e per questo motivo, pende tuttora su di lui un ulteriore inchiesta, avviata dalla Procura della Repubblica di Forlì.

Adesso, per A.S., scatterà un nuovo procedimento penale, per rispondere delle nuove accuse conteste dal magistrato Cerioni, di detenzione e spaccio di stupefacenti, in concorso, nonché di detenzione e porto abusivo di armi e ricettazione.

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