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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Assistente in famiglia: in cinque anni sono state più di mille le famiglie incontrate

Sono più di mille, dal 2010 ad oggi, le famiglie che si sono rivolte allo sportello del progetto “Assistente in famiglia” (circa 250 solo nel 2015); più di 4 mila e 500 le assistenti famigliari (650 circa solo nel 2015).

Sono più di mille, dal 2010 ad oggi, le famiglie che si sono rivolte allo sportello del progetto “Assistente in famiglia” (circa 250 solo nel 2015); più di 4 mila e 500 le assistenti famigliari (650 circa solo nel 2015). Circa 1.500 le collaborazioni avviate dall'incrocio tra domanda e offerta.

Il Servizio, attraverso un’attività di sportello dislocata nel territorio del distretto socio sanitario di Rimini Nord (composto dai Comuni di Rimini, Bellaria-Igea Marina e da quelli della Unione dei Comuni Valmarecchia - Santarcangelo, Verucchio, Poggio – Torriana, Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant’Agata Feltria e Talamello -) supporta la persona non autosufficiente, o parzialmente non autosufficiente, e la sua famiglia nella scelta di permanenza nel proprio domicilio e, contemporaneamente,offre sostegno alle assistenti familiari con l'’obiettivo di qualificare il loro lavoro di cura e avviare un percorso di progressiva integrazione del loro lavoro nella rete dei servizi socio-sanitari. In concreto gli operatori accolgono le domande di assistenza segnalate dalle famiglie e le disponibilità delle aspiranti assistenti famigliari. Attraverso un'’attività di informazione, verifica e filtro, gli addetti al servizio predispongono le proposte di incrocio domanda offerta per soddisfare le esigenze espresse dalle famiglie.

Per quanto riguarda le famiglie, la richiesta maggiore è quella di assistenza con vincolo di convivenza, ovvero a tempo pieno, ma non mancano anche richieste di soluzioni a tempo parziale; sono state chieste informazioni sulle norme che regolano il Contratto Collettivo Nazionale, sui sussidi a favore di anziani non autosufficienti, sulle modalità di erogazione e sui servizi di riferimento presenti sul territorio.

La domanda di assistenza domiciliare è stata espressa soprattutto da famiglie con la presenza di anziani non autosufficienti; i nuclei più isolati e fragili sono stati messi in contatto non solo con i servizi socio-sanitari, ma anche con le associazioni di volontariato in rete con lo sportello tramite invio della newsletter periodica e confronto telefonico o diretto allo sportello.

Anche dal versante delle assistenti famigliari le domande più frequenti hanno riguardato l’aiuto nella ricerca di un lavoro a tempo pieno con vincolo di convivenza, ma altrettanto rilevante è stata la domanda di lavoro diurno, in eccedenza però rispetto alle effettive disponibilità di collocamento. Tra le altre richieste anche lavoro “a ore”, lavoro notturno, lavoro per sostituzione, informazioni sui corsi di formazione. Gli interventi non hanno avuto esclusivamente finalità di collocamento, ma anche di verifica e aggiornamento della situazione personale al fine di rispondere a richieste specifiche da parte delle famiglie.

Attraverso un'’attività di informazione, verifica e filtro, gli addetti al servizio predispongono le proposte di incrocio domanda offerta per soddisfare le esigenze espresse dalle famiglie.

“Quello delle assistenti in famiglia, le cosi dette badanti– è il commento di Gloria Lisi, Vicesindaco con delega ai servizi educativi del Comune di Rimini – è a tutti gli effetti una componente fondamentale del welfare. I numeri che presentiamo sono importanti, sia per le famiglie che si recano a chiedere un'assistente, sia per le assistenti stesse, spesso straniere, persone che hanno un ruolo delicatissimo. Nel proporre il servizio abbiamo dato forza ad alcuni concetti fondamentali, come la regolamentazione di questo impiego, e la valutazione delle caratteristiche professionali, ma anche umane e relazionali delle assistenti che si propongono alle nostre famiglie. Si evidenzia anche un ritorno di disponibilità al lavoro di cura da parte di italiane. Rispetto alle straniere (più di 30 le nazionalità rappresentate) però si tratta di una disponibilità a ore, spesso diurna o anche notturna, ma mai insieme, mentre la richiesta da parte delle famiglie è sempre più globale, 24 ore al giorno, in convivenza. Su questo aspetto sono ancora le badanti straniere quelle che offrono la maggiore disponibilità. Uno sportello dunque che crea welfare ma anche lavoro, incrociando domanda  e offerta; un servizio efficace pienamente inserito nella rete dei servizi territoriali con cui collabora e interagisce quotidianamente”.

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