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Cronaca

Assistenti sociali accusati di aver "rapito" mamma e figlio

La denuncia presentata dall'ex compagno della donna a sua volta sospettato di maltrattamenti in famiglia

Due dirigenti dell'Ausl, appartenenti al settore dei servizi sociali, sono finiti iscritti nel registro degli indagati dopo la denuncia sporta nei loro confronti da un uomo a sua volta nei guai per maltrattamenti in famiglia. La vicenda risale al 2016 quando l'accusatore stava attraversando un periodo burrascoso con la sua famiglia e, la compagna di lui, lo aveva denunciato per le percosse subìte da lei e dal figlio. Sulla scorta di quanto dichiarato dalla donna, gli assistenti sociali avevano effettuato un "blitz" per prendere in carico le persone offese e portarle in una comunità protetta nelle Marche. Al suo ritorno a casa, l'uomo si era reso conto che entrambi erano spariti scoprendo, solo in un secondo momento, quello che era successo.

La donna e il ragazzino, tuttavia, dopo alcuni giorni erano tornati a casa in quanto il Tribunale aveva rilevato che in quella famiglia non vi erano particolari problemi. Una vicenda sulla quale, però, l'uomo non ha voluto soprassedere tanto da rivolgersi ai suoi legali per denunciare il comportamento del personale dei servizi sociali che, secondo lui, avevano agito senza una solida base legale. I due, quindi, sono finiti indagati per abuso d'ufficio anche se, a loro discolpa, hanno sempre sostenuto di aver applicato la procedura d'urgenza alla lettera. Due versioni decisamente contrapposte che, adesso, toccherà agli investigatori dirimere.

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