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Cronaca

"Belnido", il nuovo asilo interaziendale dell'ospedale 'Infermi'

Si chiama "Belnido" il nuovo nido d'infanzia interaziendale attivo da una settimana nell'area posteriore dell'Ospedale "Infermi" di Rimini. Ospiterà fino a 84 bambini

Si chiama “Belnido” il nuovo nido d’infanzia interaziendale attivo da una settimana nell’area posteriore dell’Ospedale “Infermi” di Rimini. Al momento è stato attivato l'inserimento di una decina di bambini ma gradualmente arriverà alla piena operatività, “ospitando” fino a 84 bambini. Piccini che potranno contare su una struttura più che all’avanguardia, sia dal punto di vista strutturale sia dal punto di vista dell’offerta didattica.

La struttura. L'edificio copre una superficie di circa 1.200 metri quadrati ed è circondato da un ampio giardino. Le caratteristiche costruttive e i materiali utilizzati, così come gli arredi, sono all'avanguardia e scelti per massimizzare la sicurezza dei piccoli frequentatori.
La copertura superiore, parte della quale organizzata come giardino pensile, è in alluminio, e vi è stato un forte utilizzo di legno, di grandi vetrate (antisfondamento), di vernici completamente atossiche di ultima generazione, di rivestimenti antiurto e di superfici lavabili e disinfettabili (in caso di necessità anche con prodotti aggressivi). Tutti i materiali sono anche ecocompatibili e la struttura, ad un solo piano, è stata progettata a basso fabbisogno energetico, con pannelli fotovoltaici sul tetto, e priva di barriere architettoniche.

L'elemento che fa da filo conduttore del progetto è riconducibile al mare, alla spiaggia, ai giochi d'acqua: li si ritrova sia nel “disegno” dell'edificio (dall'alto somiglia ad una tavola da surf completa di vela) sia in alcuni elementi degli ambienti interni. L'investimento necessario per la struttura, tra le più innovative a livello regionale e non solo, è di 1.600.000 euro, metà a carico dell'Azienda e metà a carico della Provincia di Rimini. Vi è stato inoltre un'importante sostegno da parte della Fondazione Carim per la parte degli arredi. Sostegno che proseguirà anche in futuro.

L'offerta didattica. I bambini saranno suddivisi in tre sezioni, dai 10 ai 12 mesi, dai 12 ai 24 mesi e dai 24 ai 36 mesi. Oltre alle aule e agli spazi comuni, interni ed esterni (questi ultimi progettati da un architetto del verde in modo da consentirne la massima e migliore fruizione possibile), vi è un ampio ingresso utilizzabile al bisogno anche per riunioni, un punto cucina per la predisposizione dei pasti, spazi per gli insegnanti, spazio per i genitori, ingresso con bussola-filtro a fini di sicurezza e di mantenimento del microclima interno, servizi generali.

Ogni sezione è dotata di vestibolo-spogliatoio, servizi igienici, spazio sonno, ed è suddivisa in tre ambiti di attività: gioco a terra; attività al tavolo; lettura, canto, interazione con l'educatore. Le caratteristiche architettoniche e anche le tinteggiature degli spazi delle diverse sezioni sono state pensate a seconda delle diverse età dei bimbi che le frequenteranno (ad esempio con un'area di “sgattonamento” in quella dei piccini tra i 10 e i 12 mesi e l'area divezzamento) al fine di sviluppare al meglio i vari gradi di autonomia dei piccini. Gli ambienti, in sintesi, saranno caratterizzati da elementi stimolanti e formativi che aiutino i bambini in una fase della loro vita ricca di trasformazioni profonde e importanti. Ogni sezione ha una propria zona esterna, dedicata, coperta.

Il nido d'infanzia interaziendale svolgerà un effettivo servizio di tempo pieno, e per di più con un'impostazione flessibile che consentirà di andare incontro il più possibile alle esigenze delle famiglie nel rispetto dei diritti dei bambini di godere della presenza dei genitori. In estate, ad esempio, il servizio continuerà a svolgersi presso la medesima struttura, non vi saranno spostamenti in altre: è uno dei primi nido emiliano-romagnolo che sarà aperto 365 giorni, eccetto i festivi.

Con divisione dell'orario per turni, l'asilo interaziendale sarà aperto dalle ore 7:15 alle ore 19 dal lunedì al venerdì, dalle 7:15 alle 13 il sabato (giornata che volendo i fruitori potranno acquisire anche a parte con apposito voucher). Per quanto attiene alla parte amminsitrativa “Belnido” è stato affidato all’Asp “Valloni” mentre per la parte educativa è impegnata, a seguito di apposito bando, la cooperativa sociale onlus “Acquarello”, che da oltre 25 anni si occupa di didattica ed educazione in strutture di questo genere.

Pari opportunità. Non soltanto i figli ma anche i nipoti dei lavoratori dell'A.USL, potranno accedere al nido d'infanzia interaziendale. E potranno accedervi inoltre i figli di lavoratori delle altre tre Aziende sanitarie di Area Vasta Romagna (Forlì, Cesena e Ravenna), se la famiglia risiede a Rimini. L'Azienda USL di Rimini ha oltre 4.000 dipendenti; le donne rappresentano il 70 per cento del totale, e di esse il 75 per cento è in età fertile. In media per la maternità, ogni dipendente resta assente dal lavoro 17,7 giorni. Da questi elementi è facile comprendere come il nido interaziendale rappresenti un elemento di incentivo per l'occupazione, in particolare quella femminile, sul territorio, e quindi di pari opportunità.
Oltre all'A.USL e al Comune di Rimini hanno già attivato convenzioni per usufruire della struttura Hera Rimini ed Sgr Rimini.

Il direttore generale non ha nascosto la sua felicità per un progetto da lui fortemente voluto: “Sono 'in gazoia' – ha esordito – questa struttura è un piccolo miracolo, frutto della coralità degli interventi di noi tutti, delle istituzioni di Rimini, degli Enti Locali, della Regione. E' un miracolo di Rimini e per Rimini”. Il dottor Campioni ha sottolineato la valenza del nuovo nido d'infanzia “nella città dove è nato il Ceis” e ha esortato le istituzioni locali a tornare a puntare il più possibile sulle politiche educative “perchè sono il nostro futuro e perchè sono anche economicamente convenienti sul lungo periodo”.

Il consigliere Piva ha sottolineato come non sia casuale che un asilo interaziendale realizzato in un'A.USL si sia fatto in Emilia Romagna e segnatamente a Rimini, “segno dell'attenzione sul sociale e sul sanitario che le nostre Istituzioni hanno. Rendo merito inoltre all'A.USL che sta conducendo un processo di ammodernamento delle strutture ospedaliere veramente di primo piano”. L'assessore provinciale Soldati ha posto l'accento sul fatto che la struttura rappresenta una reale fonte di pari opportunità, mentre il vicesindaco di Rimini Lisi ha sottolineato l'attenzione, anche a livello finanziario, che il Comune di Rimini da anni sta dimostrando nei confronti delle politiche per l'infanzia, nonché il gradimento dimostrato dalle famiglie per i servizi di asilo e di nido della città.

“Per fortuna che siamo in Emilia Romagna e per fortuna che siamo a Rimini – ha fatto eco il primo cittadino Andrea Gnassi -. Forse non tutti si rendono conto del livello di servizi che queste nostre realtà e queste nostre istituzioni sono in grado di erogare. Si gestisce quello che si eredita, ma in questi ultimi anni lo sforzo economico dell'Amministrazione Comunale rispetto alle politiche per l'infanzia è molto alto. Tra i più alti della provincia e dei territori circostanti. Reggiamo il confronto con tutte le realtà regionali. E questa nuova struttura va in questa direzione e per di più rappresenta un bellissimo esempio di 'ricucitura' territoriale ed anche un bell'esempio dal punto di vista estetico”.

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