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Cronaca

Carcasse di animali e bestiole maltrattate, condannato il proprietario del "campo dell'orrore"

Nel suo appezzamento di terreno nel comune di San Clemente erano stati trovati anche i poveri resti di un cane impiccato

Era stato un normale controllo del territorio, effettuato dalle Guardie Ecozoofile di Fare Ambiente nel luglio del 2015, a far scoprire quello che era stato poi definito il "campo dell'orrore". Un appezzamento di terra, nella zona di San Clemente, dove un 57enne teneva diversi animali in strutture di fortuna e in uno stato miserevole. In particolare  un asino, privo di copertura e tenuto legato ad una corda, che presentava le unghie di una lunghezza tale che ne limitavano molto la possibilità di deambulazione e anche quando lo stesso si voleva spostare lo faceva con estrema difficoltà. In un box, angusto e privo di copertura, era presente un cane di taglia medio-grande in apparente stato di malnutrizione, privo inoltre di una qualsiasi copertura e, data la temperatura elevata, in condizioni di salute dubbie e forse disidratato. Dal terreno, inoltre, spuntavano sparse numerose ossa verosimilmente appartenenti a dei cavalli mentre, da un capanno, un forte odore di putrefazione dovuto alla carcassa di un cane che era stato impiccato.

Il campo dell'orrore

Una scoperta terribile con le Guardie Ecozoofile che, vista la situazione, avevano chiesto l'intervento dei carabinieri coi mlitari dell'Arma che dopo aver identificato il 57enne gli avevano trovato fucili e munizioni lasciati incustoditi. Finito a processo per maltrattamenti e uccisione di animali, macellazione clandestina e omessa custodia delle armi, nella giornata di martedì il proprietario del terreno difeso dall'avvocato Andrea Muratori è stato condannato per tutti i capi di imputazione a 1 anno e 6 mesi, 2 anni la richiesta del pubblico ministero. Il legale dell'uomo ha già annunciato il ricorso in Appello.

Sequestrato il campo dell'orrore

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