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Cronaca

Causa elettrodotto Forlì-Fano, fissata l’udienza: il Comune di Rimini parte civile

La vicenda dell’elettrodotto inizia nel 1990, anno in cui Enel avviò la costruzione di una linea elettrica aerea sui territori dei Comuni di Rimini, Santarcangelo, Coriano, San Giovanni in Marignano e Misano

E’ stata fissata per il prossimo 24 febbraio l’udienza della causa promossa dai cittadini per la realizzazione dell’elettrodotto Forlì-Fano, vicenda che si protrae ormai da oltre 25 anni e che vede il Comune di Rimini costituito parte civile, insieme ai cittadini. Il giudice, oltre a fissare la data dell’udienza che si attendeva da tempo, ha inoltre sciolto le riserve accettando la richiesta dei cittadini e degli Enti di integrare la perizia del Consulente Tecnico d'Ufficio, giudicata insufficiente, con una ulteriore relazione del Consulente Tecnico di Parte.

"La vicenda dell’elettrodotto - ricorda l'amministrazione comunale - inizia nel 1990, anno in cui Enel avviò la costruzione di una linea elettrica aerea sui territori dei Comuni di Rimini, Santarcangelo, Coriano, San Giovanni in Marignano e Misano: numerosi tralicci in ferro molto più grandi degli altri esistenti, in alcuni punti anche molto vicino ad abitazioni e terreni coltivati, che sarebbero poi diventati l’elettrodotto Forlì-Fano a 380.000 V. Nacque subito un Comitato spontaneo di cittadini, determinato ad approfondire il problema dell’impatto ambientale e della regolarità amministrativa del progetto. Da un’indagine tecnica e medica commissionata dal Circondario di Rimini emersero alcuni aspetti critici: ad esempio, risultò che la progettazione dell’elettrodotto era stata effettuata su carte topografiche datate, risalenti al 1948, nelle quali non erano rappresentate le abitazioni esistenti costruite nel dopoguerra".

"Nonostante le attività intraprese dal Comitato e dal Circondario, nel 1992 l’elettrodotto venne ultimato - continua il Comune -. Nel marzo 1993 i cittadini residenti nei Comuni interessati avviarono un’azione penale presentando numerosi certificati medici nel tentativo di dimostrare la correlazione tra l’esposizione ai campi elettromagnetici e i rischi per la salute. L’azione penale, che vide il Comune di Rimini costituirsi subito parte civile, portò nel 1999 ad una sentenza di condanna per lesioni colpose gravi, con il riconoscimento del diritto delle parti lese al risarcimento del danno e al ripristino della situazione precedente all’attivazione dell’elettrodotto. Enel e tecnici impugnarono la sentenza di primo grado davanti alla Corte d’Appello di Bologna, che nel 2004 non solo confermò in toto la sussistenza del fatto, ma soprattutto evidenziò in maniera esplicita la sussistenza di uno specifico nesso di causalità tra le immissioni elettromagnetiche e le patologie sofferte dalle parti lese. Enel e tecnici impugnarono anche la sentenza di secondo e nel 2008 anche la Corte di Cassazione confermò la sentenza, rimettendo però a separato giudizio la quantificazione e l’individuazione del danno".

Prosegue l'amministrazione: "si è reso necessario un ulteriore giudizio, in sede civile, per ottenere il risarcimento dei danni patiti dai residenti o dai proprietari interessati, nonché la definizione della soluzione concreta al problema, quindi gli interventi sulla linea dell’elettrodotto. I cittadini quindi, nell’ottobre 2010, hanno citato al Tribunale di Rimini, la Soc. Terna SpA (nelle more subentrata ad Enel SpA nella proprietà delle reti) ed Enel SpA. Dal 2008 le amministrazioni locali, con il coordinamento della Provincia, si sono strette intorno ai cittadini interessati ed al Comitato che da anni li riunisce e rappresenta. I Consigli Comunali, compreso quello di Rimini,  tra dicembre 2010 e gennaio 2011 hanno votato un ordine del giorno, grazie al quale oggi le amministrazioni sono parti in causa nel procedimento civile davanti al tribunale, garantendo così anche ai cittadini non presenti nelle cause precedenti di vedere tutelati i loro diritti e le loro prerogative".

"Nella causa attualmente in corso, e di cui il giudice ha fissato l’udienza al 24 febbraio, si torna a chiedere di difendere un diritto irrinunciabile e imprescindibile, sancito dalla costituzione, com’è quello alla salute. Per la difesa di questi valori e di questi principi il Comune di Rimini e gli altri Comuni attraversati dall’elettrodotto Forlì-Fano hanno aderito e ribadito le istanze formulate dai cittadini del Comitato: oltre al risarcimento del danno alla salute, si chiede al Tribunale, nel generale interesse di tutti i cittadini, il ripristino della situazione precedente quale era prima dell’attivazione dell’elettrodotto", conclude l'amministrazione.

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