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Cronaca

Centinaia gli studenti riminesi per l'incontro con lo scrittore Roberto Saviano

Giunto a Rimini per parlare con loro di legalità e di mafia e presentare il suo ultimo libro, "La paranza dei bambini"

Un teatro Novelli ‘sold out’, pieno di studenti delle scuole riminesi (tutti tra i dodici e i sedici anni) ha accolto questa mattina lo scrittore Roberto Saviano, giunto a Rimini per parlare con loro di legalità e di mafia e presentare il suo ultimo libro, “La paranza dei bambini”, accolto dall’assessore alla Scuola del Comune di Rimini, Mattia Morolli. Un lungo incontro che ha visto, dopo l'introduzione di Saviano, la partecipazione attiva degli studenti, che hanno posto all'autore le domande preparate in classe e dialogato con l’autore. “Sono io a ringraziare voi – ha spiegato Saviano - perchè quello di cui hanno più paura coloro che mi minacciano e che mi fanno vivere da più di dieci anni sotto scorta, siete voi che mi leggete, che venite ad ascoltarmi, che ci mettete la faccia. In questi incontri che sto facendo in tutta Italia conosco persone meravigliose, insegnati curiosi, studenti che cercano il confronto, si mettono in gioco. La curiosità muove tutto, e la scuola per prima deve insegnarci questo, il dubbio e la ricerca. Per me è fondamentale incontrare i giovani e i lettori, guardarsi negli occhi;il contatto fisico è fondamentale. Lo vivo come uno spazio per prendere coraggio, anche per sopportare una critica, offrire o sentire una condivisione”.

Ricorda poi come “Rimini, la riviera dell'Emilia Romagna, sono luoghi tutt'altro che sconosciuti alle mafie e a chi le studia. Già dagli anni Settanta e soprattutto negli Ottanta e nei Novanta, con l'esplosione del turismo questo territorio diventava, nei mesi estivi, il mercato principale per le sostanze stupefacenti. I numeri enormi del turismo e il mondo del divertimento notturno erano un bacino enorme per il malaffare delle associazioni criminali. Anche per questo è giusto che si parli di criminalità da voi, non pensate che sia solo qualcosa di distante e lontano. Abbiate sempre la curiosità e la voglia di informarvi, di approfondire, di leggere le cose in profondità, non accontentatevi della superficie, abbiate il coraggio di affrontare la complessità. Non abbiate paura, tutti facciamo sciocchezze, non è quello il problema, ma abbiate il coraggio di relazionarvi con le vostre conoscenze, di approfondirle, di non accontentarvi di quelli che vi fanno sembrare le cose troppo semplici. Fidatevi dei vostri dubbi, indagateli, documentatevi, condivideteli con gli amici e gli insegnanti”.

Dopo l'intervento di Saviano e il lungo dialogo con gli studenti, è intervenuto per un breve saluto il Sindaco del Comune di Rimini, Andrea Gnassi; “ero studente – ha ricordato il Sindaco Gnassi – quando con le fonti di allora, ritagli di giornali e atti processuali, iniziai un lavoro di ricerca in biblioteca per capire e documentare come si stava evolvendo un fenomeno fino allora poco conosciuto, ma che poi emerse con forza, dalle gesta di Epaminonda ai giorni nostri, relativo al rapporto tra mafie e rivera. Sono stato accusato, anche recentemente, di parlare di mafia, non dovrei farlo secondo alcuni perché non farebbe bene al turismo e all'immagine di Rimini. Io affermo invece, con forza, che parlare di questi argomenti fa bene, fa bene a noi, alla nostra comunità e alla nostra città. Rimini non sarà un’oasi felice, ma se c'è la mafia ci sono anche gli anticorpi, c'è Rimini, ci siamo noi, e questo fa la differenza. La scuola dovrebbe servire proprio a questo, a fornire quegli strumenti dell’autonomia che, uniti alla nostra curiosità, alla ricerca, alla passione, possono - come ci ha ricordato Saviano - contribuire, tramite una conoscenza critica, a conoscere e migliorare noi stessi e la comunità in cui viviamo, studiamo e lavoriamo”.

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