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Cronaca Riccione

Cento candeline per nonna Rosa, storica "azdora" barista e cuoca negli anni del boom

L’assessora Zoffoli ha portato gli auguri della città: “Un traguardo straordinario per una donna che, come tante riccionesi della sua generazione, ha contribuito con sacrificio e passione a fare grande la nostra città”

Domenica, 24 marzo, la riccionese Rosa Clementi ha spento cento candeline tra l’affetto dei familiari, dei nipoti e dei pronipoti. A festeggiarla, e a portare i saluti dell’amministrazione e gli auguri della città di Riccione, l’assessora ai Servizi sociali, Marina Zoffoli. “Ricordo la signora Rosa quando portava la nipotina Lara alla scuola Belvedere - ricorda l’assessora Zoffoli - La sua vita rappresenta la storia di tantissime donne riccionesi che negli anni del boom turistico ed economico della nostra città si sono dedicate con passione alla famiglia, al lavoro e al turismo”.

Rosa Clementi nasce a Misano Monte. Si sposa con Pietro Ubaldini nel 1944 e insieme hanno quattro figli: Silvestro, Luciano, Mauro e Maria Grazia. Insieme al marito sono contadini in un podere della zona. Si trasferisce a Riccione nei primi anni Sessanta quando la riviera romagnola si stava trasformando in una delle mete di vacanza più amate e ambite. Anche Rosa, come la maggior parte delle donne della sua generazione, comincia a “fare la stagione” e lavora in estate al bar Tomaso sul litorale di Misano. Con il marito e il cognato costruisce la prima casa a Riccione. Per tanti anni collabora con il figlio Luciano dell’Hotel Ambasciatori occupandosi della cucina da vera “azdora” romagnola.

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