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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Riccione

Cercava di aiutare la madre a recuperare il denaro, ragazzo accusato falsamente di furto

A finire nei guai due fratelli calabresi che gestiscono un negozio di frutta e verdura a Riccione

Si è risolta nel migliore dei modi l'indagine dei carbinieri della Compagnia di Riccione, che ha portato all'arresto di due fratelli calabresi e scagionato un ragazzo della Perla Verde di furto. Tutto ha inizio nel mese di maggio quando gli arrestati avevano chiamato i carbinieri sostenendo di esere stati apena derubati da un ragazzo che, entrato nel loro negozio di frutta e verdura, si era impossessato dei contati custoditi in cassa. All'arrivo della gazzella, però, i fraelli si erano contraddetti parlando del furto di alcuni prodotti alimentari esposti. Quando la gazzella è arrivata sul posto, tuttavia i calabresi hanno parlato di un più generico furto di frutta fancendo insospettire i carabinieri.

Il preseguo delle indagini ha così permesso di fare emergere che i fruttivendoli, un 30enne e un 28enne entrambi già noti alle forze dell'ordine, si erano inventati tutta la vicenda e che il presunto ladro, un 26enne riccionese, era in realtà il figlio di una dipendente del negozio che non era stata pagata dai datori di lavoro. La donna, infatti, aveva già proceduto per le vie legali nei confronti dei fratelli per ottenere quanto le spettava riuscendo anche a far pignorare il camion utilizzato dai calabresi che, però, era sparito prima che venisse messo sotto sigilli. Il figlio 26enne, per aiutare la madre, si era così appostato davanti al negozio per fotografare il mezzo da sequestrare.

Scoperto dai due fratelli, era stato aggredito e picchiato oltre che derubato del cellulare tanto da dover ricorrere alle cure dei sanitari per poi essere dimesso con una prognosi di 5 giorni. La nuova indagine dei carabinieri ha così permesso di chiedere o ottenere dal gip un provvedimento di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti dei calabresi arrestati dai carabinieri della Compagnia di Riccione. I due fratelli, adesso, dovranno rispondere di simulazione di reato, rapina e lesioni.

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