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Cronaca

In città pochi campi omologati per le partite, la Lega interroga: "Squadre stufe, il calcio primo sport"

Interrogazione del consigliere Matteo Zoccarato: "A fronte dei numerosi campi da calcio comunali, solo una decina hanno l'omologazione necessaria per poter ospitare partite ufficiali"

Parte la stagione calcistica 2023-2024 e nuovamente Rimini si trova ad affrontare l'annoso problema che da anni perdura: l'omologazione dei campi da calcio a 11 comunali. "Per una provincia che scala le classifiche degli indici di sportività infatti, abbiamo un comune capoluogo che mette in grave difficoltà il mondo del calcio dilettantistico e giovanile, il quale da anni è costretto a inerpicarsi per trovare le adeguate contromisure - sostiene il consigliere della Lega Matteo Zoccarato attraverso un'interrogazione presentata in consiglio comunale -. A fronte dei numerosi campi da calcio comunali infatti, solo una decina hanno l'omologazione necessaria per poter ospitare partite ufficiali".

"Ciò comporta che la distribuzione delle date e degli orari scontenta praticamente tutti stravolgendo i calendari dei campionati, e mettendo in difficoltà le varie società, comprese quelle ospiti che devono venire qui a Rimini a giocare in trasferta - sostiene il consigliere leghista -. Dirette ulteriori conseguenze di ciò, sono le varie squadre di Rimini costrette a giocare "in casa" fuori comune, e le varie società che nel corso degli anni si sono trovate costrette a chiudere definitivamente il loro settore giovanile".

"Nel prossimo futuro inoltre, verranno a mancare ulteriori due campi (Lagomaggio e Vergiano), aggravando ulteriormente una situazione già precaria. Abbiamo assistito a interventi anche finanziariamente rilevanti di recente, primo fra tutti quello sul campo già omologato di Miramare (che richiedevamo da anni). Eppure disponiamo di diversi campi che, con sacrifici ben meno impattanti, potrebbero ottenere l'abilitazione necessaria, ad esempio Rivazzurra e San Vito. Non si comprende dunque l'ostinazione nel non voler trovare una soluzione. Che piaccia o no, in città il calcio è lo sport maggiormente apprezzato e di gran lunga praticato. E va di conseguenza tutelato" conclude Zoccarato.

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