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Cronaca

Coldiretti a colloquio col Prefetto sulle criticità dell'agricoltura riminese

Dalle opportunità occupazionali e 'di futuro' che l'agricoltura locale può offrire ai giovani, alla battaglia di respiro europeo per la trasparenza e tracciabilità in etichetta delle produzioni agroalimentari

Dalle opportunità occupazionali e 'di futuro' che l'agricoltura locale può offrire ai giovani, alla battaglia di respiro europeo per la trasparenza e tracciabilità in etichetta delle produzioni agroalimentari sino alle criticità più strettamente legate al territorio come l'annoso problema dei danni provocati 'in campo' dalla fauna selvatica o, ancora, la cronica carenza d'acqua che nei mesi estivi mette in pericolo i raccolti rischiando di vanificare mesi di duro lavoro e gli investimenti degli agricoltori riminesi. Insieme al carico burocratico 'in eccesso' che “spesso toglie all'imprenditore tanto, troppo tempo utile al lavoro in campagna”, sono questi i temi al centro dell'utile confronto svoltosi venerdì 18 gennaio in Prefettura a Rimini tra la delegazione della Coldiretti locale - rappresentata dal Presidente provinciale, Guido Cardelli Masini Palazzi, dal Vicepresidente Fabrizio Benedetti e dal vice direttore provinciale Giorgio Ricci – e il Prefetto Alessandra Camporota. 

“Le nuove generazioni – ha esordito il Presidente Coldiretti - si stanno riavvicinando all'agricoltura perché vedono in essa la 'materia prima' con la quale 'plasmare' lo sviluppo e la crescita del Paese oltre che, ovviamente, uno sbocco lavorativo di sicuro interesse. Questo 'ritorno alla terra' – ha proseguito – è stato certamente incentivato anche dall’intensa attività svolta dalla Fondazione Campagna Amica, la Rete creata da Coldiretti per promuovere ed esprimere pienamente il valore e la dignità dell’agricoltura italiana, risorsa indispensabile per la tutela dell’ambiente, del territorio, della sicurezza alimentare, ma anche per salvaguardare le tradizioni locali nonché l’accesso al cibo giusto – quello a KM0 - a un giusto prezzo”. 

Il Prefetto ha poi potuto conoscere nel dettaglio gli obiettivi di una delle tante attività promosse da Coldiretti a sostegno del Made in Italy agroalimentare, ossia la petizione europea “Stop al cibo falso” volta a chiedere alla Commissione UE l’estensione a tutti gli alimenti, anche quelli trasformati, dell'obbligo dell'etichettatura d'origine. “I nuovi regolamenti in discussione in Commissione – ha precisato Cardelli Masini Palazzi - fanno un passo indietro dal punto di vista delle tutele per i consumatori, da qui l'esigenza di interpellare proprio i cittadini per fare sentire, tutti insieme, la voce di chi, il cibo, lo produce, l'acquista e lo mangia, di chi ha il diritto di pretendere massima trasparenza a difesa della sicurezza alimentare, quella trasparenza che non piace a chi lucra sulla salute, penso alle agromafie e che trova i primi oppositori nelle grandi multinazionali del cibo che hanno interesse ad occultare l’origine delle materie prime”. Durante il proficuo incontro Coldiretti, come detto, ha illustrato al Prefetto anche diverse priorità, a cominciare dalle enormi difficoltà nella gestione della fauna selvatica, dai cinghiali ai lupi, che provocano ingenti danni alle colture e allevamenti, peraltro mettendo anche in pericolo la sicurezza della circolazione stradale e quindi degli utenti della strada. Da ultimo si è posto l'accento sulle difficoltà dovute alla carenza di acqua per l’irrigazione nei periodi estivi, problema enorme per l’agricoltura, comparto che però spesso finisce in secondo piano nonostante la 'dipendenza' dall'acqua sia per esso vitale. 
“Siamo grati al Prefetto Camporota per il grande interesse che ha dimostrato per il settore e per i problemi che riguardano il mondo agricolo - ha concluso il presidente Cardelli Masini Palazzi – noi siamo pronti a fare la nostra parte e a collaborare al fine di porre rimedio alle criticità esistenti in sinergia con la Prefettura e, allo stesso tempo, a valorizzare ulteriormente le potenzialità dell'agricoltura locale”.

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