rotate-mobile
Cronaca

Contrasto della violenza di genere: al via quattro giornate di formazione

Da gennaio a luglio 2015 sono stati 182 gli accessi nei diversi sportelli presenti nel Comune di Rimini. Tra questi 33 hanno riguardato casi di violenza o stalking, 16 consulenza psicologia alle vittime

Si è svolta questa mattina la prima di quattro giornate di formazione per il contrasto della violenza alle donne, organizzate dai Comitati di Distretto di Rimini e di Riccione, dal terzo settore e dall’Azienda USL della Romagna. “Contrastare la violenza contro le donne: gli strumenti utili nell’attuale realtà territoriale” è il titolo dell’iniziativa che vede coinvolti, oltre alle Istituzioni, avvocati, magistrati, forze dell’ordine, clinici, psicologi e sociologi e che è destinata agli operatori sociali e sanitari dell’A.USL e a tutta la rete del pubblico e del privato degli Enti Locali della provincia. Ad aprire i lavori di questa prima giornata, centrata sul tema “Nuova legislazione e linee di indirizzo in tema di violenza e ricadute operative nei servizi sanitari”, il vicesindaco di Rimini Gloria Lisi e l’assessore Laura Galli del Comune di Riccione, in rappresentanza dei due Comitati di Distretto della provincia e la consigliera provinciale Giovanna Zoffoli, il presidente del Distretto di Rimini dell’A.USL Saverio Lovecchio. A seguire l’intervento dell’avvocato Maria Virgilio di Bologna, presidente dell’Associazione Giudit  - Giuriste d’Italia, che ha parlato di “Strumenti normativi di prevenzione e contrasto della violenza di genere”, quindi il dibattito in plenaria.

“E’ importante sottolineare – dichiara il vicesindaco di Rimini Gloria Lisi – la stretta collaborazione e integrazione, che ha portato all’organizzazione di questo appuntamento, tra gli Enti Locali, il mondo del terzo settore, in particolare l’associazione ‘Rompi il silenzio’, le Forze dell’Ordine e la Procura della Repubblica ed il Tribunale di Rimini, gli operatori dell’Azienda Sanitaria. Dal nostro osservatorio i numeri testimoniano dati purtroppo importanti: solo da gennaio a luglio 2015 sono stati 182 gli accessi nei diversi sportelli presenti nel Comune di Rimini. Tra questi 33 hanno riguardato casi di violenza o stalking, 16 consulenza psicologia alle vittime, 20 consulenza legale, 36 assistenza economica o lavorativa per uscire di casa e crearsi una nuova traiettoria di vita autonoma insieme ai figli”. L’assessore Galli ha a sua volta evidenziato “l’importanza della collaborazione istituzionale”, e in particolare tra gli Enti Locali e la rete del “Progetto Dafne” dell’Azienda USL, sia per la presa in carico delle utenti, ma anche per la prevenzione della violenza di genere.

“Questa formazione – aggiunge Mirco Tamagnini, coordinatore sociale dell’A.USL Romagna – oltre ad aiutarci a mettere a sistema le competenze di tutti i soggetti in campo, è di forte rilevanza per l’importanza che sia l’Azienda sia la Regione le conferiscono, e si caratterizza per la valenza degli ospiti e dei relatori, come ad esempio l’avvocato Maria Virgilio oggi, o la dottoressa Rossella Talia presidente del Tribunale di Rimini, la Procura, le forze dell’ordine Monica Predoni della Regione Emilia Romagna, e naturalmente degli operatori che quotidianamente si occupano di questo problema, tra cui cito Elisabetta Pillai referente del progetto Dafne’”. Le prossime giornate avranno luogo il 3 novembre su “Interventi integrati a favore della sicurezza e della salute della donna vittima di violenza”, il 24 novembre su “Declinazioni operative delle linee di indirizzo regionali” e l’11 dicembre su “Strumenti e prassi condivise: percorsi e procedure dalla rete dei servizi a contrasto della violenza contro le donne” (si allega il programma).

Le donne che hanno afferito ai servizi dell’A.USL per violenza di genere sono state, nel primo semestre del 2015, 70, di cui 46 di nazionalità italiana. La loro età media è di circa 42 anni. Generalmente il titolo di studio di queste persone è medio alto, ma a tale buon livello di formazione non corrisponde di solito un pari livello di qualità lavorativa e, conseguentemente, di reddito; 22 di queste donne erano in stato interessante. Rispetto al contatto con i servizi, 25 donne vi si sono rivolte direttamente, di loro iniziativa; altre 41 sono invece state “avviate” ai servizi da soggetti terzi: altri servizi aziendali come ad esempio (e principalmente) i Pronto soccorso – Pronto Intervento e i Consultori, altre istituzioni tra cui le Forze dell’Ordine; le restanti 4 per canali diversi. Tra le motivazioni dell’accesso sono presenti violenza sessuale, violenza fisica (percosse), violenza psicologica, violenza economica, spesso più forme di queste violenze contemporaneamente.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Contrasto della violenza di genere: al via quattro giornate di formazione

RiminiToday è in caricamento