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Cronaca Coriano

Conte al forum di San Patrignano: "Serve portare avanti uno sviluppo sostenibile e dare opportunità ai giovani"

Il premier lancia una proposta: "Creiamo una cabina di regia per il benessere dell'Italia", e anticipa che il reddito procapite aumenterà, "favorite le donne"

Il premier Giuseppe Conte ha toccato diversi temi "caldi" durante il suo discorso in apertura del Forum di economia sostenibile a San Patrignano. Arrivato poco dopo le 9 è stato accolto da Letizia Moratti, il prefetto di Rimini, Alessandra Camporota, il presidente della provincia Riziero Santi, il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, quello di Coriano, Mimma Spinelli. Presenti anche Vincenzo Boccia, presidente Confindustria, Paolo Maggioli, presidente Confindustria Romagna e l'ex ministro Melandri. Il premier, che ha visitato per la prima volta la comunità di recupero, ha subito affermato: "Questo pomeriggio confido che approveremo il decreto Crescita". Il Sustainable economy forum è stato teatro di annunci importanti, infatti sulla questione banche, ha evidenziato: "Stiamo lavorando alacremente, c'è una forte unità di intenti da parte del Governo nel procedere rapidamente e assicurare liquidazioni a tutti i risparmiatori", per "i risarcimenti dei danni quanto prima". È "un problema tecnico, oggi ci ritroviamo nel Consiglio dei ministri e confidiamo di potere risolvere anche questo".
Rispetto al tema imprese: "Il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia ha nel presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, "un interlocutore attento per favorire le imprese". Tuttavia, precisa il premier, "l'obiettivo politico ultimo di questo Governo non è incrementare il lucro soggettivo degli imprenditori, cosa pienamente legittima, ma realizzare le condizioni perché le imprese possano perseguire uno sviluppo sostenibile". Dunque, sottolinea, "al Governo interessa la crescita economica, ma anche vedere come si distribuisce la ricchezza tra le varie fasce sociali". Il tema dello sviluppo sostenibile, prosegue, "ci riguarda tutti, per cui occorre ripensare le politiche economiche e sociali in chiave di un nuovo umanesimo del benessere dell'uomo al centro di tutte le iniziative di Governo".

Giuseppe Conte al Forum sulla sostenibilità a San Patrignano

Sulla legge di bilancio evidenzia come il cambiamento significi cercare "in tutti modi di invertire questo modello di sviluppo iniquo e insostenibile". E con la legge di bilancio è stato fatto "qualche primo fondamentale passo. Nel contesto globale emergono tutti i limiti di un modello di sviluppo fondato solo sull'aumento delle quantità prodotte di beni e servizi, piuttosto che sulla responsabilità sociale e sul benessere delle persone e della comunità". Per cui occorre "ampliare il nostro orizzonte, fare crescere e preservare il capitale umano delle generazioni presente e futura". Il premier lancia una proposta: "Serve una "cabina di regia sul benessere dell'Italia", operativa alla presidenza del Consiglio dei ministri, con l'obiettivo di farne una "struttura permanente in grado ispirare la politica dell'esecutivo". Conte spinge "una visione sistemica della politica del benessere", basata su "fiducia, identità e sostenibilita'". Spesso, aggiunge, "si parla del macigno del debito pubblico che pesa sulle generazioni future, ma se la politica non si occupa del benessere nelle sue forme, esiste un debito più complesso che viene lasciato ai nostri figli, un debito fatto di infrastrutture insicure e ambiente devastato da attivita' inquinanti". Perché "non abbiamo ereditato la terra dai nostri antenati, l'abbiamo presa in prestito dai nostri figli", conclude. Ha inoltre sottolineato il problema delle poche opportunità per i giovani: “Dobbiamo creare le condizioni affinché i nostri giovani non siano più costretti ad emigrare per assicurare un futuro dignitoso a sé ed i propri cari. Se il viaggio come libera e curiosa esplorazione del mondo è un’esperienza da promuovere, l’emigrazione forzata invece mina il senso di comunità e il ‘capitale sociale’ di un territorio. Secondo i dati elaborati dal centro studi Idos nel 2017 circa 285 mila cittadini hanno lasciato il nostro Paese: è una vera e propria emergenza alla quale intendiamo porre rimedio creando più opportunità di lavoro e sviluppo su tutto il territorio nazionale”. E coi giovani, quelli degli scioperi del venerdì, Conte ha detto di avere già avviato un confronto sulle emergenze ambientali: “Se io oggi ho l’onore di presiedere un Governo che forse con formula enfatica si è definito ‘Governo del cambiamento’, permettetemi di dire che quella formula per noi non è enfatica, non è una concessione retorica. Cambiamento nella sua intima essenza significa proprio cercare in tutti i modi, con tutte le energie, di invertire la rotta rispetto a questo modello di sviluppo iniquo e insostenibile”.

Invece rispetto alla manovra di bilancio ha affermato: "Il reddito disponibile procapite aumenterà di 1.621 euro da qui al 2021 grazie alle misure incluse nella nostra manovra. Mi riferisco in particolare, al reddito di cittadinanza, a quota 100, al piano straordinario di assunzioni nel pubblico impiego, all'estensione del regime forfettario delle partite Iva e a molte altre misure". Si tratta di "un aumento del reddito decisamente più consistente di quanto avvenuto in passato". Infatti "dal 2015 al 2018 il reddito medio disponibile procapite era aumentato di 1.281 euro". Così, prosegue, "grazie a queste misure sociali, equità e crescita economica confidiamo torneranno ad alimentarsi a vicenda creando un circolo virtuoso che era stato invece spezzato negli anni dell'austerita' e del rigore". Trend in calo, continua, anche per "le disuguaglianze del reddito disponibile". Il rapporto tra il reddito del 20% più ricco della popolazione e il reddito del 20% più povero della popolazione si ridurrà, prevede Conte, di 0,4 punti da 5,9 a 5,5. "Sono decimali ma ci disegnano una traiettoria da perseguire". Ed "effetti positivi si riscontrano anche sul fronte del mercato del lavoro perché grazie all'articolata riforma dei meccanismi di attivazione al lavoro collegati al reddito di cittadinanza il tasso di mancata partecipazione al lavoro e' previsto in diminuzione: dal 19,8% nel 2018 al 18,3 del 2021". E, termina, "saranno soprattutto le donne, secondo le previsioni, a beneficiarne perché il tasso di inattività femminile si ridurrà di oltre 2 punti percentuali da qui al 2021".

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