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Cronaca

Non resistono al richiamo della fogheraccia, raffica di denunce dei carabinieri Forestali

Tanti quelli che hanno ignorato i divieti anti contagio e hanno acceso i fuochi per bruciare qualsiasi cosa

La fogheraccia resiste all'epidemia e, nonostante tutti i divieti e in barba alle restrizioni anticontagio per il Coronavirus, sono state oltre una decina le persone pizzicate ad accendere i fuochi e a bruciare qualsiasi cosa. Che la tradizione dei falò di San Giuseppe fosse stata rispettata nella provincia di Rimini lo si era già capito nella serata di mercoledì quando nell'aria si è iniziato a sentire l'odore di bruciato. I carabinieri Forestali, tuttavia, erano in allerta su tutto il territorio e numerose sono state le segnalazione di fuochi non autorizzati. I militari dell'Arma, quindi, hanno provveduto a ispezionare le accensioni su tutto il territorio provinciale scoprendo, oltre agli assembramenti, che in mezzo ai roghi era stato messo a bruciare di tutto tra cui anche oggetti pericolosi come la plastica. Al momento risultano essere una decina le persone che si sono ritrovate una doppia denuncia: una per violazione del provvedimento delle autorità in materia di Coronavirus e una per lo smaltimento di rifiuti pericolosi.

Il richiamo della fogheraccia più forte dell'epidemia

In particolare sono state impegnate complessivamente nella giornata 9 pattuglie di cui 5 in maniera specifica in orario serale. I 9 militari che hanno svolto servizio preventivo nella mattinata hanno individuato una ventina di cumuli di residui di potatura e altri materiali di cui è tassativamente vietato l’abbruciamento; i cumuli sono stati dispersi e le persone che li avevano preparati adeguatamente redarguiti. I 10 militari organizzati in 5 pattuglie operanti nel pomeriggio e nella serata hanno invece deferito all’Autorità Giudiziaria 2 persone (per combustione illecita di rifiuti in quanto nei roghi è stata trovata le presenza di materiali diversi dalle potature (plastiche, porte, legnami trattati o verniciati, bancali ecc.); sequestrate le 2 aree dove sono state accese le illecite combustioni penalmente perseguibili; verbalizzate ulteriori 8 persone per un totale di 1200 € di sanzioni amministrative per abbruciamenti irregolari; fatto comunque spegnere 21 roghi. Ai sensi del rispetto dei provvedimenti contro la diffusione del Covid-19 sono inoltre in corso, da parte degli inquirenti, le necessarie verifiche su 10 situazioni in cui si ritiene si possano ravvisare gli estremi dell’inottemperanza ai decreti e alle ordinanze a vario titolo vigenti. In particolare si evidenzia come l’accensione di fuochi non sia un comportamento di quelli da porre in essere per motivi di necessità.
 
Risulta inoltre, agli atti del Comando, che le centraline di Arpae, che monitorano lo stato dell’aria, hanno fatto registrare uno sforamento dei livelli di PM10 (polveri sottili) per i fumi dei roghi accessi nonostante i divieti e gli appelli dei giorni scorsi. Il Comandante del Gruppo CC Forestale di Rimini, Col. Aldo Terzi ha ringraziato i militari che si sono adoperati per ridurre il fenomeno impedendo che si verificassero incidenti che avrebbero ulteriormente impegnato i servizi sanitari e i vigili del fuoco; ha colto l’occasione per fare un appello, soprattutto ai privati che si vogliono, al momento indebitamente, sbarazzare dei residui di potatura, di attendere la fine dell’emergenza e solo allora di non utilizzare il fuoco ma piuttosto di portare i residui nei centri di raccolta. Il Comandante ha poi annunciato che nei prossimi giorni verranno potenziati i controlli e ha anticipato che, al termine dell’emergenza Covid-19, sarà comunque necessaria una attenta riflessione con le Amministrazioni comunali, provinciale e regionale affinché le Focheracce vengano ricondotte ad un momento di festa e di tradizione e non diventino una occasione, per alcuni in buona fede, per liberarsi in maniera comunque illecita di rifiuti vegetali inquinando l’aria, e per taluni altri, colpevolmente, nel modo più semplice per disfarsi di materiali come plastiche, pannelli, amianto, legnami verniciati e altro (purtroppo di ogni natura) di cui è tassativamente vietata la combustione e lo smaltimento illecito.

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