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Cronaca

Dall'Europa 1,2 milioni di euro per l'inclusione sociale delle persone in condizione di fragilità

Accordo di programma siglato da enti locali, l’Ausl Romagna e la Regione, che è stato discusso e votato favorevolmente dalla V Commissione Consiliare

E’ di circa 1,2 milioni di euro la quota del Fondo Sociale Europeo destinato al Distretto Rimini Nord per la realizzazione di un piano di azioni per l’inserimento lavorativo e l’inclusione sociale delle persone in condizione di fragilità e vulnerabilità. Un “piano integrato”, formalizzato da un accordo di programma siglato da enti locali, l’Ausl Romagna e la Regione, che è stato discusso e votato favorevolmente questa mattina dalla V Commissione Consiliare.

Il piano integrato, che recepisce la Legge regionale 14/2015, è lo strumento con il quale si dà attuazione nel territorio all’integrazione dei servizi pubblici del lavoro, sociali e sanitari per la realizzazione di percorsi integrati a sostegno dell’inserimento lavorativo ed inclusione sociale delle persone in condizione di fragilità e vulnerabilità. Al centro delle azioni del piano infatti sono le nuove marginalità, quei disoccupati che portano con sé oltre alla problematica lavorativa anche altri disagi sociali o sanitari e che quindi devono fare i conti con maggiori difficoltà per rientrare nel mondo del lavoro, oltretutto in un contesto generale di crisi economica ancora critico. Per questi lavoratori è quindi necessario prevedere un intervento multi-professionale: il piano prevede una linea programmatica di servizi e interventi di politica attiva – consulenza, orientamento, tirocini, formazione professionale, sostegno e accompagnamento al lavoro, oltre agli interventi più specifici della sfera socio-sanitaria – che sarà il più possibile personalizzata proprio nell’ottica di mettere al centro le capacità e le potenzialità della persona. In quest’ottica appunto nasce l’esigenza di creare equipe multiprofessionali, creando una collaborazione tra Servizi sociali dei Comuni, Centri per l' Impiego e servizi socio-sanitari delle ASL.

 “Si tratta di un’impostazione di lavoro che si inserisce in un percorso che il Comune di Rimini ha già avviato da diverso tempo, mettendo al centro della nostra politica il welfare delle capacità, superando l’approccio assistenziale – sottolinea il vicesindaco e assessore con delega al sociale Gloria Lisi. – Negli ultimi anni abbiamo stretto un ottimo rapporto di collaborazione con il Centro per l’impiego di Rimini, per il sostegno di azioni per noi importanti come il ‘progetto Empowerment e qualità del lavoro’ o il ‘regolamento delle procedure di affidamento di servizi per l’inserimento lavorativo di persone in condizione di svantaggio’, azioni che nascono proprio per andare incontro a speciali categorie di persone (ad esempio ultracinquantenni con figli a carico, le madri sole, donne over 55) e che ci hanno permesso di dare una risposta a circa una settantina di persone intercettate dai servizi sociali. Siamo partiti dalla consapevolezza del valore del lavoro come elemento di inclusione e coesione sociale e dalla consapevolezza che le nuove problematiche sociali devono necessariamente essere affrontate con strumenti diversi e innovativi. Oggi questo approccio sperimentale trova conferma e nuova linfa nelle indicazioni della legge regionale, che ci dà la possibilità di ampliare e rafforzare questa rete che vede fianco a fianco Comuni del distretto nord, Ausl Romagna e Centri per l’impiego grazie anche a risorse importanti, mirate e specificamente destinate alla realizzazione di questi obiettivi”.

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