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Cronaca

Un 2013 nero per l'editoria, non per la secolare Biblioteca Gambalunga

Un risultato importante per festeggiare i quattro secoli dalla costruzione del palazzo di Alessandro Gambalunga (1614), il giureconsulto riminese che con testamento lo destinò nel 1617 alla città, insieme alla sua biblioteca, affinché venisse aperta all’uso pubblico

In un anno nero per l’editoria, continuano a crescere nel 2013 i numeri dei prestiti, delle consultazioni, degli utenti della Biblioteca Gambalunga. Un risultato importante per festeggiare i quattro secoli dalla costruzione del palazzo di Alessandro Gambalunga (1614), il giureconsulto riminese che con testamento lo destinò nel 1617 alla città, insieme alla sua biblioteca, affinché venisse aperta all’uso pubblico.

Divenuta nei secoli fra le maggiori biblioteche civiche del Paese, la Gambalunga, con i suoi 310.348  libri (di cui 60.000 antichi), 384 incunaboli, 5000 cinquecentine, 1350 codici; 2.400 periodici  (di cui in corso 332 riviste e 17 quotidiani);  più di  un milione di immagini; il materiale specialistico della Cineteca (18.081 libri, periodici e DVD); le raccolte per i bambini  (17.031 libri), si conferma oggi un fondamentale servizio di informazione e ricerca per l’intero territorio provinciale.

Le presenze in biblioteca hanno registrato una crescita dell’11,37% nella sezione adulti, dove si sono calcolati 152.064  ingressi, con una media giornaliera di 500 utenti. Sono stati 43.107 i bambini che hanno frequentato la Biblioteca dei ragazzi. Positivi i dati sulla lettura e l’uso dei servizi.  I prestiti (88.225) sono complessivamente aumentati del 2,2% rispetto al 2012, ma di oltre il 40%  rispetto al 2006, interessando sia adulti che bambini, a dimostrazione del buon esito delle politiche culturali adottate negli ultimi anni: presentazioni di libri, conversazioni, letture ad alta voce, esposizioni; attività che hanno coinvolto 2.621 adulti e 3.336 bambini. 145 sono state le guide ai servizi rivolte a scuole di ogni ordine e grado, con  la partecipazione di 3000 studenti; 5 i gruppi di lettura che si incontrano mensilmente in biblioteca per confrontarsi su temi, idee, libri, coinvolgendo un centinaio di persone.

Oltre ai prestiti, positivo è anche il trend delle consultazioni (+14.13%) e delle informazioni (+9.77%), che confermano il crescente uso dei servizi della biblioteca da parte degli utenti (+3,54%), nonostante la lieve flessione dei nuovi iscritti (la stessa registrata nella Rete bibliotecaria di Romagna). Sull’andamento positivo dei servizi bibliotecari ha agito l’incremento dei fondi destinati all’acquisto di libri e periodici, passati da 63.033,16 euro del 2012, a 86.388,55 euro nel 2013, invertendo il trend in negativo dell’ultimo quinquennio (da 84.929,52 euro nel 2008 si era passati a 63.033,16 nel 2012), che in tempi di tagli che nel nostro Paese non sono stati affatto lineari, ma mirati alla cultura, sottolineano il riconoscimento da parte dell’amministrazione comunale riminese del ruolo strategico della biblioteca come luogo di produzione  e non solo di distribuzione del sapere. Nonché la consapevolezza che il nostro patrimonio artistico, storico e paesaggistico, fulcro della comunità,  richiede investimenti e non solo risparmi.

L’effetto congiunto della crisi economica e culturale, l’immensa entropia informazionale, la filiera del libro terremotata, i lettori subissati da libri zapping, scontati come detersivi, fanno delle biblioteche dei presidi fondamentali della conoscenza intesa come “bene comune” necessario al benessere della comunità, nonché laboratori essenziali per il confronto e la verifica delle notizie e dunque luoghi dove si rifonda l’economia della conoscenza, e si esercita la democrazia culturale.

I dati Istat 2013 confermano la progressiva marginalizzazione della cultura, il cui consumo interessa solo il 30% degli italiani. Riferiscono che appena il 43% degli italiani ha letto almeno un libro nel 2013 per motivi non strettamente scolastici o professionali (nel 2012 erano il 46%), e con addirittura il 10.3% delle famiglie italiane che non hanno nemmeno un libro in casa. Sale il digitale, in difficoltà le librerie indipendenti. Cresce ovviamente (e continuerà a farlo) il mercato dell’online passando dal 5,5% del 2012 al 6,3% del 2013.

Determinante per la Biblioteca Gambalunga, come per le altre biblioteche romagnole, che insieme aderiscono alla Rete bibliotecaria di Romagna, è stata la scelta della cooperazione interbibliotecaria, grazie alla quale gli utenti accedono da casa all’immenso archivio di oggetti digitali  (audio, video, e-book, audiolibri, banche dati, quotidiani e periodici, oggetti di e-learning, collezioni iconografiche) della piattaforma MediaLibraryOnLine, al prestito degli e-book,  ai servizi di ricerca, prestito e prenotazione in remoto: casa, ufficio, università, ecc.  Il rilievo crescente dei servizi in remoto è confermato dalla crescita del numero dei visitatori del sito della biblioteca,  passati da 39.465 a 45.000 persone per un totale di 80.000 visite (+14%). Dato da cui sono esclusi gli accessi diretti sul catalogo on line.

 Chi sono gli utenti della Biblioteca? I dati sui lettori e gli utenti della Gambalunga confermano quelli sui lettori provenienti dalle statistiche nazionali. Il lettore della Gambalunga  è giovane e donna. Le donne sono il 57,63% degli iscritti, e rappresentano ben il 61, 52 % degli utenti attivi, vale a dire di coloro che prendono libri a prestito e fanno uso dei servizi della biblioteca. Del resto i dati nazionali riportano che nel corso dell'anno ha letto almeno un libro il 49,3% della popolazione femminile e solo il 36,4% di quella maschile. La differenza di comportamento fra i generi comincia a manifestarsi già in età scolare, a partire dagli 11 anni.

Gli utenti  della Gambalunga dai 18 ai 40 anni rappresentano il 42,35% degli utenti attivi.  Gli anni della formazione  universitaria corrispondono alla fase della vita in cui l’uso della biblioteca è più intenso. Coloro che hanno dai 18 ai 25 anni rappresentano il 21,84 % degli utenti attivi, i frequentatori dai 26 e i 40 sono il  20,51 %;  dai 41 ai 60 il 18,74%.  Oltre i 61 anni, il 6,52%.  

Fra i bambini e i ragazzi i frequentatori più assidui riguardano le fasce d’età fra i 6 e i 10 anni (48,79 %,), mentre la  fascia tra gli 11 e i 14 anni, che secondo le statistiche nazionali comprende i lettori più forti (57,2%),  rappresenta il 37,55% degli utenti della biblioteca dei ragazzi. Gli utenti meno presenti si riconfermano anche quest’anno i ragazzi dai 15 ai 17 anni, che rappresentano solo il 5,75 % dei frequentatori della Gambalunga. I lettori col maggior numero di letture sono i bambini dai 6 ai 10 anni, che hanno preso in prestito il 21,34% dei libri, seguiti dagli utenti di età fra i 41 e i 60 anni, con il 20%, mentre quelli di età 26-40, il 13,06%, e la fascia fra i 18-25 il 9,94%.

I libri più letti

Insieme ai testi universitari rimane il romanzo il genere più amato dai lettori. Se i bestseller sono fondamentali per gli editori (il 2012 di Mondadori è stato salvato dalla trilogia delle “Cinquanta sfumature”: oltre 3,5 milioni di copie), le curve dei prestiti delle biblioteche sono condizionate dalla loro durata mensile.  La fortuna di un libro, il suo gradimento fra i lettori, si registra “in ritardo” rispetto alla rete commerciale, e sul loro numero incide la quantità di copie presenti in biblioteca. Aspetto, questo, che concorre a salvaguardare la bibliodiversità, o perlomeno ad attenuare la “dittatura” della pubblicità editoriale, della politica del fast-book. A differenza dell’anno passato, le preferenze dei lettori si sono distribuite su più titoli. Nessun libro ha raggiunto i 70 prestiti annuali del 2012, ma molti  titoli hanno superato la quota di due prestiti mensili.

Lo scettro dei prestiti fra i bambini lo detiene Harry Potter e la pietra filosofale con 43 letture, e insieme a Geronimo Stilton rimane la lettura preferita dai ragazzi, mentre fra gli adulti sul podio quest’anno sale Alessandro D’Avenia, lo scrittore di successo che conquista il favore dei lettori sia con il romanzo d’esordio da cui è stato tratto un film che ha riempito le sale, Bianca come il latte, rossa come il sangue (2011), con 42 prestiti,  che con Cose che nessuno sa (30 prestiti) Il riminese Marco Missiroli, in cima al gradimento dei lettori nel 2012 (70 prestiti), con il romanzo Il senso dell'elefante (2012), scende al secondo posto con 39 letture.

Seguono alcuni successi editoriali del 2012:  Le cinquanta sfumature di nero (34 prestiti), e  Le cinquanta sfumature di grigio (29 prestiti), i due romanzi erotici appartenenti alla trilogia della scrittrice inglese E. L. James (pseudonimo di Erika Leonard), che hanno  raggiunto un grande successo di vendite in tutto il mondo. La trasgressione erotica immaginaria ha perso però la competizione con il  romanzo di formazione di Paolo Giordano, La solitudine dei numeri primi (uscito nel 2008), poi divenuto film, che con 36 prestiti  risulta al terzo posto dei libri più prestati fra gli adulti.

Elevato il numero dei prestiti (33) del libro dell’archeologo e grande divulgatore Valerio Massimo Manfredi, Il mio nome è Nessuno. Il giuramento (2012), seguito, con 31 prestiti, dal romanzo Il profumo delle foglie di limone di Clara Sánchez (2011), che uscito in sordina in Spagna, ben presto ha scalato le classifiche vendendo migliaia di copie grazie al passaparola del pubblico.

Trenta sono stati i prestiti delle memorie del tennista Andre Agassi, costretto a divenire un campione per desiderio del padre, pubblicate nel 2011 col titolo: Open: la mia storia.   Al prestito dei libri in biblioteca si ricorre per preparare gli esami universitari, per aggiornare le proprie conoscenze, ma il preminente successo di narrazioni che pongono al centro le  “vite degli altri”,  conferma il rilievo attribuito alla lettura come palestra di educazione sentimentale, alfabeto per orientarsi nelle diverse stagioni della vita, per affrontare gli interrogativi dell’esistenza, per riflettere su questioni spirituali ed esistenziali, sulle fasi buie della storia.  

Elevati i prestiti di libri come  Eredità: una storia della mia famiglia tra l'impero e il fascismo di Lilli Gruber (27),  La famiglia Karnowski di I. J. Singer (26), L'amico ritrovato di Fred Uhlman (23), Qualcuno con cui correre di David Grossman (23), Olive Kitteridge di Elizabeth Strout (23), L'ultima riga delle favole  di Massimo Gramellini (22), La vita accanto di Mariapia Veladiano (22), Limonov di Emmanuel Carrère (22), Storia di un corpo di Daniel Pennac (22).

La letteratura più strettamente d’evasione ottiene elevati indici di prestito (almeno due prestiti mensili),  con autori quali  Ken Follett, Andrea Camilleri, John Grisham, Wilbur Smith, Michael Connelly, Dan Brown, Sveva Casati Modignani. Il prestito della saggistica non collegata alla preparazione scolastica e all’aggiornamento professionale raggiunge indici alti di circolazione se affronta  temi di attualità, se è a sfondo storico biografico, se ha un carattere manualistico, ma soprattutto, come la narrativa, se affronta i numerosi interrogativi dell’esistenza: la genitorialità, l’adolescenza, la morte, la spiritualità, ecc.

Lo stato di allerta sulla crisi e il destino delle biblioteche non si è affatto allentato; i bibliotecari hanno ben presente che se si vuole conservare il ruolo di un servizio pubblico che intende accorciare, e non aumentare,  il digital e il reading divide (la Gambalunga dal mese di giugno organizza in collaborazione con la Regione Emilia Romagna, “Pane e internet”, corsi di alfabetizzazione digitale personalizzati), che intende combattere la distribuzione diseguale del sapere, la censura e il controllo sull’informazione e sulla conoscenza, promuovere il piacere di leggere e la lettura, la biblioteca deve aggiungere nuove competenze alle sue attività per raggiungere i diversi  gruppi della popolazione e garantire l’eguaglianza dei diritti, nonché il diritto alla differenza. Per le biblioteche e in generale per le istituzioni culturali diviene dunque strategico il nodo delle alleanze e abbracciare la cooperazione come filosofia e come metodo di lavoro, per raggiungere standard di servizio più elevati e contenere i costi, per mettere insieme obiettivi e progetti, da tradurre in comportamenti concreti e operativi, in gesti di servizio.

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