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Cronaca

Boom di rapine in banca in Emilia Romagna, a Rimini il triste primato: +200%

E' l'allarme lanciato da Marco Amadori, segretario generale della Fiba Cisl Emilia-Romagna, durante la presentazione dell'analisi semestrale sulle rapine elaborato dall'Osservatorio regionale dei bancari della Cisl.

“In un anno il numero di rapine in regione è aumentato del 33 per cento, 77 rapine nei primi sei mesi del 2013 contro le 58 dell’anno precedente, con ben sette province su nove che segnano un maggior numero di eventi criminosi rispetto al 30 giugno 2012”. E’ questo l’allarme lanciato da Marco Amadori, segretario generale della Fiba Cisl Emilia-Romagna, durante la presentazione dell’analisi semestrale sulle rapine elaborato dall’Osservatorio regionale dei bancari della Cisl.

Presentazione che si è tenuta a Bologna nella sede della Cisl nel corso dell’esecutivo (“il parlamentino”) della categoria,  dopo che lo stesso documento era stato discusso venerdì scorso nell’ambito della Segreteria regionale Fiba. “Dato molto grave – ha continuato Amadori – se si considera la tendenziale diminuzione che da circa un biennio si riscontrava anche in Emilia Romagna, 60 rapine nei primi sei mesi del 2011 e 58 nei primi sei mesi del 2012”.

In quasi tutte le province dell’Emilia-Romagna si registra un aumento degli eventi criminosi rispetto all’anno precedente, infatti il record negativo di incremento della provincia di Rimini (+ 200%) è seguito a ruota dai disastrosi risultati delle province di Piacenza (+125%), Reggio Emilia (+125%), Modena (+50%), Parma (+50%), Ravenna (+50%) e Forlì-Cesena  (+33,3%). Uniche eccezioni riguardano Ferrara, che ha ricalcato lo stesso dato dell’anno precedente (tre rapine nei primi sei mesi dell’anno) e in parte Bologna, territorio che nonostante abbia avuto una sensibile riduzione del numero di rapine (-29,6%) resta pur sempre la provincia con il maggior numero di tale tipologia di evento criminoso (19).

“Questi dati  - ha ribadito il sindacalista della Cisl – purtroppo confermano senza tema di smentite quello che paventavamo da mesi, ovvero il rischio di abbassare la guardia, specie dopo il trionfalismo inopportuno mostrato dall'ABI nel presentare i numeri 2012, che segnavano una diminuzione delle rapine". "Ad ogni modo – ha rincarato la dose il segretario generale regionale dei bancari Cisl – questo fenomeno di recrudescenza di episodi criminosi ci preoccupa anche per il riaffiorare di due aspetti che da alcuni anni sembravano caduti nel dimenticatoio: le aggressioni che i lavoratori di banca subiscono anche fuori dagli sportelli creditizi e il ritorno all'utilizzo delle armi da fuoco. Fenomeni che naturalmente moltiplicano l’allarme sociale e aumentano la pericolosità per i nostri colleghi, per i clienti e per i cittadini"

“Proprio per questi motivi – ha proseguito Amadori - chiediamo alle banche di introdurre, anche temporaneamente, delle ulteriori misure di sicurezza, come le guardie giurate davanti agli sportelli più a rischio o l’adozione della ronda plurisportello anche tra banche diverse”. “Ma nello stesso tempo – ha concluso il dirigente Cisl - lanciamo un appello anche ai dipendenti, affinché evitino comportamenti rischiosi per la loro incolumità e, nello stesso tempo, denuncino eventuali pressioni degli istituti creditizi per costringerli ad adottare comportamenti e pratiche a discapito della sicurezza e per giunta non contemplati dal contratto di lavoro”.

LA LEGA - Secondo il leghista Paolo Ricci, è "inutile nascondersi dietro false rassicurazioni. I numeri spietati ci dicono che la provincia riminese ha subìto nei primi 6 mesi dell'anno un incremento del 200% dei furti negli istituiti bancari. L'ennesimo triste primato." Per Ricci è "necessario un consiglio straordinario sull'emergenza sicurezza. Non si può dribblare ancora il problema".

Il consigliere provinciale invoca un "confronto eccezionale con istituzioni e forze dell'ordine per affrontare insieme il dramma della criminalitŕ organizzata e l'impennata di furti in banche, aziende e abitazioni." La Lega Nord si fa promotrice di un consiglio ad hoc che accolga le diverse voci del territorio colpite dal flagello delle infiltrazioni mafiose e della criminalità organizzata. "La situazione è insostenibile. Siamo primi ma con il coltello alla gola, barricati nelle nostre abitazioni e ghettizzati a casa nostra", conclude Ricci, che auspica un "coinvolgimento della maggioranza in questa iniziativa che vuole in primis soccorrere i nostri cittadini."

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