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Delfinario di Rimini, nel mirino degli animalisti dell'Enpa finiscono le otarie

Secondo l'associazione l'atto con cui il Comune di Rimini ha autorizzato la struttura ad organizzare spettacoli con le otarie presenterebbe diversi punti critici

Il provvedimento amministrativo con cui il Comune di Rimini ha autorizzato il “delfinario” ad organizzare spettacoli con le otarie presenterebbe diversi punti critici che l'Enpa sottoporrà, già a partire dai prossimi giorni, al vaglio dell'autorità giudiziaria per valutare eventuali responsabilità giuridiche a livello amministrativo. Questo l'esito dell'accesso agli atti grazie al quale l'associazione ha potuto prendere visione dell'atto che autorizza il “delfinario” di Rimini ad eseguire spettacoli con animali (tre esemplari di otarie) dal 27 marzo sino al 10 ottobre. "Il contenuto dell'atto – dichiara la Protezione Animali – conferma la nostre convinzioni circa l'illegittimità di un provvedimento che pretende, in modo decisamente surreale, di assimilare un acquario a una struttura viaggiante, sulla base della normativa del 1968 che regolamenta gli spettacoli circensi. Ma soprattutto chiamerebbe in causa la responsabilità di chi tale autorizzazione ha concesso; responsabilità che vogliamo sia ora valutata dall'autorità giudiziaria".

"Insomma - proseguano gli animalisti - un acquario è diverso da un circo, differenza che, peraltro, sembra essere evidente a tutti tranne che all'amministrazione comunale della città romagnola, e deve pertanto essere assoggettato alla disciplina normativa che gli è propria: quella relativa ai giardini zoologici (rispetto alla quale la struttura riminese non è in regola, tanto che la licenza gli è stata espressamente revocata). Normativa che, tra l'altro, prevede requisiti e criteri più stringenti in materia di tutela e benessere degli animali". Anche per questo la Protezione Animali chiede al Corpo Forestale dello Stato di prevedere controlli urgenti circa le modalità in cui vengono detenuti gli esemplari di otarie. "Considerando che la proprietà è sotto processo, tra gli altri, per il reato di maltrattamento ai danni di quattro delfini – aggiunge l'Enpa – ci sembra estremamente opportuno sapere se siano state compiute verifiche circa uno dei requisiti fondanti su cui si basa l'autorizzazione da noi ritenuta comunque illegittima; vale a dire circa l'idoneità della struttura “di permettere a ogni soggetto l'espletamento del repertorio comportamentale specie specifico”. A tal fine, chiediamo al Corpo Forestale dello Stato di effettuare tali controlli, riservandoci la facoltà di promuovere ulteriori iniziative giudiziarie".  

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