Quello che, all'inizio, poteva sembrare uno scherzo anche se di cattivo gusto si è trasformato in un processo penale per tre ragazzini con un componente del gruppo già condannato a 1 anno e 3 mesi di carcere, oltre a una provvisionale di 2500 euro, e lo spettro di una causa civile. Gli altri due complici, invece, dovranno comparire davanti al gip per il rinvio a giudizio. La vicenda risale all'agosto del 2016 quando la vittima, una ragazzina non ancora 14enne, partecipa a una manifestazione sportiva insieme a un gruppo di amici. Durante le gare, però, la minorenne smarrisce il proprio cellulare e, disperata, fa di tutto per cercare di recuperarlo anche perchè nello smartphone c'era tutta la sua vita. Gli annunci all'altoparlante sortiscono il loro effetto e, nel corso della giornata, il telefonino viene recuperato e restituito alla proprietaria.

La vicenda sembrava essere finita ma, dopo alcuni mesi, la 14enne si accorge che tutti i suoi amici iniziano a guardarla in modo strano e a sghignazzare alle sue spalle. Non riuscendo a capire di cosa si tratti, inizia a indagare ed è la sua più cara amica a farsi avanti per raccontarle l'amara verità. Sugli smartphone di tutti i ragazzini sta girando un video hard che ha lei come protagonista. Alla minorenne crolla il mondo addosso dalla vergogna: quel filmato era stato girato dalla stessa 14enne per gioco e gelosamente custodito nel suo cellulare ma, adesso, era finito nei telefonini dei suoi compagni di scuola.

Dopo una denuncia, è la stessa vittima a trasformarsi in detective per capire come quel video avesse potuto diffondersi a macchia d'olio. Tornando con la memoria al giorno in cui aveva perso il cellulare, e analizzando il filmato diventao virale, si accorge che qualcuno aveva ripreso lo schermo dello smartphone e, nel sottofondo, si sentono delle voci che sghignazzano e commentano il filmino amatoriale. La 14enne risale così al gruppo di tre ragazzi costringendoli a confessare la loro bravata che, adesso, gli è costata un processo.