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Cronaca

Dolore cronico per un cittadino su quattro in Emilia Romagna

Il 25% degli abitanti dell’Emilia Romagna combatte, più o meno frequentemente, contro un dolore cronico di origine non oncologica, che nel 67% dei casi è dovuto ad artrosi e osteoartrosi

Il 25% degli abitanti dell’Emilia Romagna combatte, più o meno frequentemente, contro un dolore cronico di origine non oncologica, che nel 67% dei casi è dovuto ad artrosi e osteoartrosi. La frequenza e la rilevanza del dolore nelle patologie osteoarticolari fa comprendere il ruolo centrale dello specialista ortopedico, chiamato sempre più spesso a gestire nella pratica clinica pazienti che soffrono. Per formare gli ortopedici a un adeguato trattamento del problema, Rimini ospiterà venerdì e sabato il corso di aggiornamento “Ortopedia e Dolore. Il punto di vista dell'ortopedico e del terapista del dolore”.

Alla due giorni di lavori, che si terrà all’Hotel Sporting di Viale Amerigo Vespucci, si parlerà nello specifico del dolore correlato a patologie di natura osteoarticolare. “Un adeguato trattamento del dolore in ortopedia è essenziale", dichiara Giancarlo Caruso, Responsabile dell’Ambulatorio di Terapia del Dolore dell’Ospedale Bellaria, dell'Ausl di Bologna, tra i relatori dell’evento. “Sia per il paziente sottoposto a intervento chirurgico, in cui un’efficace gestione del dolore postoperatorio permette una dimissione anticipata, meno complicanze e un recupero più rapido; sia per il paziente affetto da dolore cronico, al quale possiamo restituire una migliore qualità di vita e una ritrovata capacità lavorativa - chiosa Caruso -. Non dobbiamo, infatti, dimenticare che la stragrande maggioranza dei casi di dolore cronico è di natura non tumorale e riguarda, nel 50%, persone in età lavorativa. Questo aspetto è fondamentale se si considera che, in base a recenti dati Inail, solo per il mal di schiena ogni anno in Italia si arriva a perdere fino a 30 milioni di ore di lavoro”.

La Legge 38 sulla terapia del dolore e le cure palliative, varata nel marzo 2010, si è proposta di tutelare il diritto a non soffrire per i 15 milioni di italiani con dolore, attraverso un equo accesso a un’assistenza qualificata e un approccio terapeutico più appropriato. A questo proposito i farmaci oppiacei rappresentano una valida alternativa per il trattamento del dolore d’intensità moderata-severa, ma il loro impiego nel nostro Paese è ancora limitato. Alla luce delle attuali pratiche inerenti la gestione del dolore cronico in ambito ortopedico, durante il corso si procederà all'analisi dei fattori limitanti l'applicazione della Legge 38/2010 e alla discussione del possibile miglioramento della gestione del paziente, mediante l'adeguato utilizzo delle recenti risorse terapeutiche disponibili.

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