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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Donna di colore incinta insultata e aggredita: arresti convalidati

Per la 19enne di Ancona, il giudice Vinicio Cantarini ha disposto gli arresti domiciliari in quanto madre di una bimba di pochi mesi

E' stato convalidato l'arresto dei due giovani che mercoledì sera hanno rapinato, insultato e spintonato a terra una 39enne senegalese, al sesto mese di gravidanza. Per la 19enne di Ancona, il giudice Vinicio Cantarini ha disposto gli arresti domiciliari in quanto madre di una bimba di pochi mesi, mentre per il 22enne casertano si sono aperte le porte del carcere. La vittima, regolare in italiano e di professione cameriera, è dovuta ricorrere alle cure del pronto soccorso, venendo refertata con quindici giorni di prognosi.

I fatti ricostruiti dalla Polizia

Il parapiglia si è scatenato poco dopo le 19 di mercoledì in viale principe Amedeo, all'altezza del grattacielo di Rimini, quando la donna di colore si è accorta di una mano che si stava insinuando nella sua borsa per impossessarsi di portafoglio e cellulare. La vittima ha iniziato a urlare per chiedere aiuto ma, per tutta risposta, i malviventi hanno cominciato a insultarla con frasi razziste e a prenderla a calci e pugni nonostante la sua evidente gravidanza. L'autista ha bloccato il mezzo pubblico e, sul posto, sono accorse le pattuglie della polizia di Stato con gli agenti che hanno cercato di riportare la calma e capire cosa fosse successo. Allo stesso tempo, la signora ha accusato un malore ed è stato necessario anche l'intervento dell'ambulanza.

Secondo quanto emerso, a tentare di derubare la donna è stata una coppietta di giovanissimi, una anconetana 19enne e un casertano 22enne. Quando la vittima si è accorta di essere stata derubata e ha afferrato la mano del ragazzo, questi l'avrebbe apostrofata con offese, per poi prenderla a calci e pugni spalleggiato dalla ragazza che ha iniziato a urlare "ti faccio abortire nxxx di mxxx". Secondo la testimonianza di alcuni passeggeri, inoltre, quando il mezzo pubblico si è fermato i due ragazzi hanno spinto la donna facendola cadere in terra. Gli agenti, nel corso dei controlli, hanno poi ritrovato la refurtiva a terra vicino l’uscita dell’autobus. La coppietta è stata portata in Questura e, al termine degli accertamenti, ed arrestata per rapina.

"Ho difeso la mia bambina"

Difesi dall'avvocato Paolo Mengoni, i due giovani hanno raccontato la loro versione. Lui respinge l'accusa di aver tentato di rubare dalla borsa della straniera. "Eravamo in autobus quando ho visto un cellulare a terra - ha raccontato - mi sono chinato a terra per raccoglierlo e stavo per chiedere di chi fosse quando la donna davanti a me si è girata e vedendomi ha iniziato urlare e a darmi del ladro". A quel punto, sempre secondo la coppia, la donna avrebbe iniziato a strattonare anche la carrozzina con la bimba innescando la violenta reazione della 19enne. "Ho esagerato - ha spiegato lei - perché mi sono fatta prendere dalla concitazione del momento ma stavo difendendo la mia bambina". Le parti si sono strattonate nella parte centrale del bus e non sono mancati pesanti insulti di stampo razzista. La donna si sarebbe appoggiata alle portiere alla fermata, nel momento dell'apertura delle porte, perdendo l'equilibrio e finendo a terra. La 19enne ha anche raccontato di essere stata morsa a una mano nella colluttazione (foto in fondo). Il giudice, per il momento, ha convalidato gli arresti disponendo la custodia cautelare in carcere per lui e gli arresti domiciliari a Marzocca per lei. Le carte sono state rimesse al pubblico ministero per il prosieguo delle indagini. L'avvocato Mengoni nei prossimi giorni chiederà la revoca delle misure cautelari producendo foto e reperti medici della colluttazione. Non è esclusa una contro denuncia nei confronti della donna di colore.

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