La droga viaggia in monopattino, allo stop dei Carabinieri tenta la fuga e getta a terra un involucro
Dalla conseguente perquisizione della stanza in suo uso è stato possibile rinvenire, all’interno di una scarpa, ulteriori 12 dosi di sostanza stupefacente
La droga viaggia in monopattino. Continuano i controlli con l’attività di perlustrazione e monitoraggio del territorio da parte dei Carabinieri della Compagnia di Rimini, mirati al contrasto dei reati in genere, con particolare attenzione a quelli di “spaccio di sostanze stupefacenti”. Lo scorso mercoledì (14 febbraio) una pattuglia della sezione radiomobile della Compagnia Carabinieri di Rimini in servizio perlustrativo, ha notato un giovane a bordo di un monopattino elettrico mentre transitava in zona Viserbella. I militari hanno deciso di effettuare un controllo ma alla vista dei militari il ragazzo ha accelerato repentinamente tentando la fuga. Nel contempo ha gettato a terra un involucro sospetto.
I militari, dopo averlo fermato, hanno recuperato l’oggetto e constato che lo stesso conteneva due dosi di sostanza stupefacente del tipo cocaina. Il ragazzo, un 24enne dell’est Europa, sprovvisto di documenti d’identità, ha riferito di non ricordare l’albergo in cui soggiornava, pertanto i militari operanti, supportati dai colleghi della locale Sezione Operativa, hanno effettuato alcuni accertamenti presso diverse strutture ricettive riuscendo a individuare la pensione in cui alloggiava.
Dalla conseguente perquisizione della stanza in suo uso è stato possibile rinvenire, all’interno di una scarpa, ulteriori 12 dosi di sostanza stupefacente della stessa specie di quella recuperata, nonché del materiale verosimilmente utilizzato per il confezionamento della stessa, oltre alla somma di 750 euro. Il giovane è stato tratto in arresto per l’ipotesi di reato di detenzione ai fini di spaccio di 10 grammi, circa, di cocaina. Espletate le formalità di rito è stato trattenuto presso le camere di sicurezza della Compagnia Carabinieri di Rimini a disposizione della Procura della Repubblica. Il giorno successivo l’A.G., non ritenendo di dover chiedere l’applicazione di misure coercitive, ha disposto la liberazione in attesa dell’udienza di convalida avanti al giudice.
