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E' una Rimini sempre più multiculturale

Lunedì, nella sala Marvelli della Provincia di Rimini, via Dario Campana, 64, si terrà la presentazione del Report sulla realtà provinciale dei cittadini immigrati residenti

Lunedì alle ore 15,30, nella sala Marvelli della Provincia di Rimini, via Dario Campana, 64, si terrà la presentazione del Report sulla realtà provinciale dei cittadini immigrati residenti e delle seconde generazioni. “Sono convinto che i bambini e i ragazzi venuti con l'immigrazione facciano parte integrante dell'Italia di oggi e di domani, e rappresentino una grande fonte di speranza”, ha esordito l’assessore all’immigrazione della Provincia di Rimini Mario Galasso.

“Si tratta di una presenza che concorre ad alimentare quell'energia vitale di cui oggi la nostra Provincia e l'Italia  hanno estremo bisogno – ha continuato l'assessore -. Non comprendere la portata del fenomeno migratorio e non capire quanto sia necessario il contributo dell'immigrazione per il nostro Paese significa semplicemente non saper guardare alla realtà e al futuro. Senza il loro contributo futuro alla nostra società e alla nostra economia, anche il fardello del debito pubblico sarebbe ancora più difficile da sostenere. Se si analizzano i dati dal 1993 si può notare che in poco meno di un ventennio la popolazione riminese ha fatto registrare un complessivo +17,8%  e la frazione di popolazione straniera +8,9%”.

L'incremento dei residenti immigrati “ha fatto  salire la pressione migratoria dall’1,2% (del 1993 – 3339 persone) all’attuale 10,1% (33.113 persone), vale a dire che, attualmente, un residente su 10 è un immigrato straniero – ha osservato Galasso -. All'interno dei vari progetti di riforma delle norme sulla cittadinanza, la principale questione aperta rimane oggi quella dei bambini e dei ragazzi. Molti di loro non possono considerarsi formalmente nostri concittadini perché la normativa italiana non lo consente, ma lo sono nella vita quotidiana, nei sentimenti, nella percezione della propria identità. Già oggi il 13,5% degli stranieri presenti nella Provincia di Rimini, pari a 4467 persone,  anche se risulta provenire da 69 diversi paesi, è nato in Italia. Dei 33313 stranieri presenti nella Provincia il 37,9% risiede nel territorio provinciale da almeno cinque anni. I minori sono il 20% degli immigrati contro il 16,4% registrato per la popolazione complessiva e, se si analizza solo la componente degli stranieri nati in Italia, tale percentuale sale al 90%, mentre tra gli stranieri immigrati è del 9%”.

“Le famiglie con almeno un componente straniero sono 15.534 con una media di 2,7 componenti – ha proseguito l'assessore -. È opportuno tenere presente che i ragazzi di origine immigrata nella scuola e nella società sono non solo una sfida da affrontare, ma anche una fonte di stimoli fruttuosi, proprio perché provengono da culture diverse. E non deve preoccupare il fatto che la loro sia un'identità complessa, non necessariamente unica, esclusiva. Se noi desideriamo che i figli e persino i nipoti o pronipoti dei nostri cittadini emigrati all'estero mantengano un legame con l'Italia e si sentano in parte anche e ancora italiani, non possiamo chiedere invece ai ragazzi che hanno genitori nati in altri paesi di ignorare le proprie origini. L'importante è che vogliano vivere in Italia e contribuire al benessere collettivo condividendo lingua, valori costituzionali, doveri civici e di legge del nostro paese”.

“Dobbiamo essere fieri del fatto che, pur mantenendo un legame con le origini, essi esprimano la volontà di diventare italiani – ha evidenziato Galasso -. Questo, infatti, rappresenta un'attestazione importante di stima e fiducia nei confronti del nostro Paese. Dobbiamo sentire una forte responsabilità e un preciso dovere di non deludere questa fede nell'Italia. l'Italia deve diventare il più rapidamente possibile un paese aperto ai giovani: nel lavoro, nelle professioni, nelle imprese, nelle istituzioni. Le classi dirigenti italiane e quelle europee, non devono mai dimenticare la responsabilità che hanno verso i giovani, verso il loro presente e per il loro futuro”.

“E dall'attenzione al destino dei giovani non vanno esclusi i ragazzi stranieri, i futuri nuovi italiani ai quali, qualunque sia la loro origine, bisogna offrire opportunità non viziate da favoritismi – ha continuato l'assessore -. Occorre smontare la convinzione che la nostra sia una società nella quale le occasioni sono riservate solo a chi appartenga a certi ambienti, solo a chi abbia i contatti giusti. Bisogna, invece, valorizzare il merito, far funzionare quell'ascensore sociale che è rimasto troppo a lungo bloccato; mettere il merito e l'impegno al centro delle politiche, perché valorizzare il merito non significa solo promuovere equità, significa promuovere crescita. Benvenuti nella nostra comunità ai nuovi cittadini a tutti voi che vivete in Italia i più sentiti auguri per un futuro sereno. A tutti gli adulti e, se mi consentite, a tutti gli anziani, l'invito ad impegnarsi perché questo futuro possiate averlo.”

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