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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Riccione

Evasione fiscale, Riccione recupera un tesoretto da 6 milioni di euro

Gli introiti arrivano dai furbetti che si erano "dimenticati" di pagare l'Imu, “Abbiamo raggiunto somme di grande rilievo - afferma l’assessore al bilancio Luigi Santi - frutto di un lavoro che richiede uno sforzo sistematico, attento e rigoroso degli uffici"

Ammonta ad oltre 6 milioni di euro complessivi il recupero dell’evasione Imu, tra evasori totali e bollette non pagate, emerso dagli accertamenti effettuati dall’Ufficio Tributi negli anni compresi tra il 2014 e il 2018. Precisamente nel 2014 il recupero era di 850.368 euro per superare oltre 1 milione di euro nel 2016 fino a raggiungere il più alto recupero Imu dell’annualità 2018 con 1.737.968 euro. Questi sono alcuni dei dati che testimoniano la massiccia attività messa in campo dal Comune di Riccione sul fronte del contrasto all’evasione tributaria, resa ancora più significativa se raffrontata con gli importi di recupero Imu del 2012 con 686.000 euro e del 2013 con 453.730 euro.

“Abbiamo raggiunto somme di grande rilievo - afferma l’assessore al bilancio Luigi Santi - frutto di un lavoro che richiede uno sforzo sistematico, attento e rigoroso degli uffici. Sottolineo che si tratta di un impegno che risponde pienamente all’azione di netto contrasto dell’amministrazione all’evasione fiscale condotta secondo il rispetto dei principi di equità fiscale. Un significativo risultato che rende disponibili risorse economiche per finanziare e realizzare importanti servizi alla città. Nel frattempo stiamo lavorando per inserire dal prossimo gennaio nel regolamento di tutti i tributi comunali, la sospensione,autorizzazione rinnovo e concessione della licenza per le attività commerciali e produttive come previsto dal Decreto Crescita. Inoltre molti spunti del regolamento comunale Tari di Riccione, preso ad esempio da numerosi Comuni italiani, li ritroviamo nello stesso Decreto Crescita. Già nel 2016 l’amministrazione aveva scritto alla Regione e all’Anci regionale evidenziando di non poter attivare alcuna forma di recupero nei confronti delle aziende non in regola con i pagamenti dei tributi locali, con particolare riferimento alla TARI. Ad oggi quindi il Regolamento comunale attuale sulla Tari e la possibilità prevista dal Decreto, vanno incontro alle coordinate e alle necessità di riqualificazione della spesa, equilibrio della pressione fiscale e lotta all’evasione per cui ringrazio il lavoro svolto dagli uffici di settore. Aggiungo che per tutti i tributi comunali, comprese le sanzioni di violazione al Codice della Strada il Consiglio Comunale, dallo scorso giugno un Regolamento specifico dà la possibilità ai cittadini di rottamare le cartelle esattoriali di tutti i tributi non pagati, dal 2000 al 2017, in un versamento unico o dilazionato. Ogni cittadino ha quindi la possibilità di regolarizzare la propria posizione per questa fascia di annualità.”

Il Decreto Crescita art.15 ter ( Misure preventive per sostenere il contrasto dell’evasione dei tributi locali) consente  che “gli enti locali competenti al rilascio di licenze, autorizzazioni, concessioni e dei relativi rinnovi, alla ricezione di segnalazioni certificate di inizio attività, uniche e condizionate, concernenti attività commerciali o produttive, possono disporre, con norma regolamentare, che il rilascio o il rinnovo o la permanenza in esercizio siano subordinati alla verifica della regolarità del pagamento dei tributi locali da parte dei soggetti richiedenti.”

“ Certezza del pagamento dei tributi da un lato - prosegue Santi -  e attenzione nei confronti di coloro che si trovano in situazioni economiche difficili dall’altro. La giunta, come recentemente dichiarato, ha confermato l’importo di 250 euro per il fondo Tari il cui bando è di prossima uscita. Sempre sul versante Tari, la lotta all’elusione fiscale ha permesso di ridurre l’insoluto dal 10% degli anni precedenti al 4,40% attuali. Un’attività essenziale per recuperare importanti risorse così come per garantire una forma di deterrenza contro ogni comportamento scorretto in materia tributaria”.

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