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Cronaca

Eventi di interesse pubblico, arriva l'esenzione sul pagamento dei servizi della Municipale

Regolamento per il pagamento dei servizi della Polizia municipale di presidio della sicurezza stradale in occasione di eventi organizzati da privati

Il Comune di Rimini, tra i primi in Italia, si dota di un regolamento per il pagamento dei servizi della Polizia municipale di presidio della sicurezza stradale in occasione di eventi organizzati da privati. Come prevede un decreto legge del 2017. Dalla commissione questa mattina arriva il via libera, con 18 voti favorevoli, quattro contrari e cinque astenuti. Ma ci sono "perplessità" bipartisan che l'assessore al Bilancio, Gian Luca Brasini, prova a dissipare. Spiegando che dagli uffici già partono le fatture per questo tipo di servizio e senza regolamento sarebbero tutte a carico dell'organizzatore. La misura, infatti, "si configura come un aiuto verso tutti i soggetti privati, le pro loco, i comitati d'area, che svolgono un'attività importantissima per incrementare l'offerta turistica e di intrattenimento di Rimini". Per questo il regolamento prevede una serie di esenzioni: per le prestazioni della Polizia minicipale per obbligo d'ufficio; per quelle scelte dal Consiglio comunale, come gli eventi organizzati dall'amministrazione, anche in collaborazione con i privati, le cerimonie religiose o le manifestazioni sportive delle Federazioni riconosciute, ma non solo; infine per iniziative esonerate volta per volta in base al criterio dell'interesse pubblico. Il rilascio del patrocinio per esentare dal pagamento, argomenta l'assessore, è "un meccanismo debole", da qui la messa a punto del regolamento, anche sulla base di un parere della Corte dei conti, che circoscrive l'applicazione della norma alla sola "organizzazione e regolazione del traffico", e di una interpretazione della Conferenza Stato-Regioni, che fissa come criterio guida per l'esenzione l'"interesse pubblico" e non la presenza o meno di "scopo di lucro". Restano esclusi i servizi di Polizia di Stato e Carabinieri, "un vulnus" della norma, secondo Brasini.

Sono esonerati, entra nel dettaglio il dirigente Alessandro Bellini, i servizi dell'ordine e della sicurezza pubblica, mentre l'amministrazione può appunto scegliere di non far pagare se c'è un interesse pubblico: vale a dire se la manifestazione ha "un effetto benefico sul tessuto economico della città", come per le fiere; se produce presenze turistiche e quindi un introito da tassa di soggiorno. Il costo del servizio è fatto sulla media dello stipendio dei vigili. Decisamente ostile al provvedimento Nicola Macello di Forza Italia: "È fuori luogo, ci saranno le processioni dagli assessori e consiglieri di riferimento per non pagare". Inoltre "tutte le manifestazioni possono portare interesse pubblico, io le esoneri tutte". Anche per Gioenzo Renzi di Fratelli d'Italia "i confini sono sottili" tra i servizi a pagamento e non: "Serve chiarezza", senza dimenticare che "corriamo il rischio di mortificare" l'iniziativa privata. E dello stesso avviso è pure Gennaro Mauro del Movimento per la sovranità, che chiede di "chiarire in maniera più analitica le esenzioni" e se si possa rimandare l'adozione del regolamento. Anche dai banchi della maggioranza arrivano iniziali dubbi, poi sciolti. Kristian Gianfreda di Rimini attiva ricorda che "già molto piccole iniziative sono state penalizzate dal decreto Minniti". Mentre Davide Frisoni di Patto civico tira in ballo la questione dello Stadio Neri e di un "quartiere sotto sequestro" in occasione delle partite di calcio del Rimini; e chiede, ritirando poi la proposta, lo stop al regolamento. "Rimandando- lo corregge il capogruppo del Partito democratico Enrico Piccari- si grava ulteriormente sui cittadini e sulle imprese". Inoltre, aggiunge, "il regolamento non può essere troppo specifico e puntuale". La legge, replica l'assessore Brasini, per "sbagliata" che sia "c'è e non ci si può andare contro". Senza regolamento interverrebbe la Corte dei conti e "ogni giorno vengono fatturati i costi che non si annullano". Ecco perchè, conclude Bellini, "prima lo adottiamo meglio è".

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