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Cronaca

Ex assessore arrestato in flagranza mentre intasca una bustarella

Tiziano Marchi, funzionario dell'Agenzia delle Entrate di Cesena, finito in manette a Rimini per concussione

E' stato arrestato in flagranza, dopo essersi intascato una bustarella da 5mila euro, l'ex assessore di Forlì e attuale funzionario dell'Agenzia delle Entrate di Cesena Tiziano Marchi. Il 59enne è finito nel mirino dei carabinieri di Rimini dopo aver tentato di chiedere una tangente a un imprenditore cesenate per ammorbidire una verifica fiscale. L'ex politico, che fino al 2009 aveva la delega all'Organizzazione dei servizi, Relazioni aziendali del Comune Forlì dove era stato eletto tra le fila dei Socialisti Democratici Italiani, già nel 2012 aveva effettuato una verifica fiscale all'imprenditore e, quella volta, per l'uomo era scattata una multa da 400mila euro, poi transata a 190mila, per delle irregolarità.

Questa volta sulla scrivania di Marchi, nella sua qualità di funzionario dell'Agenzia delle Entrate di Cesena, era capitata nuovamente la pratica dell'imprenditore. Il 59enne, quindi, aveva contattato il commercialista dell'uomo, che ha lo studio a Rimini, proponendogli di procrastinare la verifica in cambio di una tangente da 10mila euro. Il professionista ha qundi avertito i carabinieri che, in accordo col sostituto procuratore Davide Ercolani, hanno teso una trappola al funzionario corrotto. Una mazzetta da 5mila euro è stata quindi fotocopiata con le banconote rese riconoscibili attraverso un inchiostro fosforescente e, nel pomeriggio del 22 aprile, Marchi è stato convocato nello studio del commercialista per il passaggio di denaro. 

Ex assessore arrestato per concussione

Nel frattempo, i militari dell'Arma avevano piazzato delle telecamere nascoste per riprendere tutta la scena e, dopo che l'ex assessore si era intascato la busta, non prima di aver controllato il denaro, è scattato il blitzi che ha portato le manette ai polsi del 59enne. Il funzionario, anziché montare in macchina ed allontanarsi velocemente, con fare tranquillo si è incamminato verso un bar. Alla vista dei militari, che lo hanno chiamato per nome, è rimasto interdetto, non capendo cosa gli stesse succedendo. Solo dopo essere stato portato in caserma si è ripreso dallo shock, senza però mai smettere di fare domande agli inquirenti circa quello che stava accadendo e quanto tempo ci volesse. Per Marchi si sono aperte quindi le porte del carcere mentre, i carabinieri, hanno provveduto a perquisire sia la sua abitazione che l'ufficio all’interno dell’Agenzia delle Entrate di Cesena, sequestrandolo con l’applicazione dei sigilli.

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