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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Giovane turista salvato in extremis dall'annegamento, il 'grazie' del padre

Il genitore del giovane ha voluto inviare una lettera al sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, per ringraziare pubblicamente quanti si sono prodigati per salvare la vita al figlio

Un malore improvviso in acqua, durante il bagno, ha rischiato di costare caro a un turista 17enne salvato grazie alla prontezza di bagnanti e bagnino di salvataggio. Il giovane, dopo il malore, è stato soccorso da quanti si trovavano vicini a lui e dal salvataggio che lo ha recuperato e iniziato le manovre di primo soccorso in attesa dell'arrivo dell'ambulanza del 118. Il fatto è avvenuto lo scorso 26 luglio al Bagno 17 di Viserbella e, dopo la paura, il padre del giovane ha voluto inviare una lettera al sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, per ringraziare pubblicamente quanti si sono prodigati per salvare la vita al figlio.

“Ho ricevuto pochi giorni fa - scrive il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi - una cortese lettera di un turista, il signor Marco Grumo, che segnala il soccorso al figlio, vittima di un malore in mare, da parte di quelli che definisce ‘tre angeli’ di Rimini. Un intervento decisivo per salvare la vita a un diciassettenne, che volentieri esplicito pubblicamente, per sottolineare la professionalità e la generosità quotidiane degli operatori e dei cittadini riminesi. E’ un aspetto non sempre rimarcato con adeguatezza nelle cronache locali, ma va dato il giusto e pieno merito a chi, ogni giorno, lavora per evitare disagi di ogni tipo e vere e proprie tragedie, all’interno di un quadro complessivo dell’offerta turistica che da sempre rende le nostre spiagge luoghi salvaguardati e controllati. A Federico Giacomini, giovane salvataggio del Bagno 17 di Viserba, a Davide Ricci, alla dottoressa De Luigi del 118 di Viserba, al personale dell’ospedale ‘Infermi’ vanno la mia riconoscenza e i miei ringraziamenti, estesa a tutti coloro- e sono tantissimi- che durante la stagione estiva si prodigano allo stesso modo, in silenzio, con ogni mezzo e cura affinché l’arenile permanga area sicura e protetta”.

Di seguito la segnalazione del signor Grumo:

Caro Sindaco,
il mio nome è Marco Grumo e sono un turista che da quattro anni frequenta la spiaggia di Viserba. Domenica 26 Luglio 2015 purtroppo, presso la spiaggia n.17 di Viserba, mio figlio Emanuele, dato il grande caldo, ha avuto un malore in mare. Io non ero presente, ma sono arrivato solo successivamente. Decine di persone mi hanno testimoniato la grande prontezza e professionalità dei primi soccorsi in acqua e sulla spiaggia, che hanno di molto semplificato il decorso ospedaliero successivo. Per questa grande prova di professionalità, umanità e senso civico, anche a nome di mio figlio Emanuele (che ora sta bene) vorrei segnalarLe tre persone che hanno avuto un ruolo decisivo in questa storia, tre grandi persone, cittadini della Sua città:
- Federico, giovane salvataggio del bagno n.17 di Viserba che è intervenuto in mare con grande velocità e ha assistito il ragazzo per tutto il tempo monitorandone costantemente il battito cardiaco; Federico è stato stupendo, un esempio di attenzione costante a tutti i bagnanti in ogni istante della giornata, anche nei giorni di grande caldo;
- il geom. Davide Ricci, che insieme al salvataggio ha subito tirato fuori dall' acqua Emanuele, e anche lui lo ha assistito con grande attenzione;
- la dott.ssa De Luigi dell'auto medica del 118 che ha mostrato grande professionalità e umanità durante il primo soccorso e successivamente.
Se ora Emanuele sta bene è anche grazie a questi tre "Angeli", umili, capaci e buoni cittadini. Ho già segnalato la cosa alla Capitaneria di porto, la quale mi ha detto di rivolgermi a Lei. Lo faccio quindi volentieri perché esempi come loro sono un onore per Lei e per tutta la cittadinanza riminese. Se si potesse rivolgere a queste persone un piccolo segno di riconoscenza da parte della città penso che lo meriterebbero pienamente. Le segnalo infine la grande attenzione ricevuta presso l'ospedale Infermi della città.
Con stima e riconoscenza.
Marco Grumo

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