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Cronaca

Gnassi: "L'esclusione della Russia dal mercato del turismo impatterà sui fatturati"

Il sindaco di Rimini: "Come Riviera della Romagna stiamo reagendo con forza, aprendo le strutture ricettive per un luglio e agosto che dalle prenotazioni siamo fiduciosi possa essere incoraggiante"

Niente da ridire sul provvedimento del governo che mantiene la quarantena per i viaggiatori in arrivo da paese extra-Schengen. "La salute dei cittadini e la tutela della stessa stanno al primo e indiscutibile posto, quindi le precauzioni proposte dal ministero della Salute e assunte ieri dal governo sono per me indiscutibili", premette il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, che, però, non nasconde le preoccupazioni per le conseguenze della chiusura per il turismo romagnolo, che beneficia di una consistente quota di viaggiatori russi. "La persistenza dell'esclusione di alcuni mercati turistici esteri primari per le grandi città d'arte e per le località balneari, primi tra tutti Stati Uniti e Russia, danneggia notevolmente il comparto dell'ospitalità del Paese. Si pensi solo all'impatto del mercato ex sovietico in termini di arrivi e presenze turistiche sulla Romagna", ammonisce Gnassi. "E' una valutazione oggettiva, non una lamentela nè una rivendicazione strumentale. Le conseguenze negative del blocco sui territori ad altissima valenza turistica verso alcuni Paesi ad altissima frequenza turistica sono innegabili", sentenzia il sindaco, che, dunque, chiede sostegni per economici, a partire dal Recovery Fund, per le imprese del settore, che rischiano di veder intaccati sensibilmente i propri fatturati. Il mercato russo nel 2019 con i suoi 544.000 pernottamenti è stato secondo solo a quello tedesco (786.000 presenze). "E quello ex sovietico, come del resto quello tedesco, è anche un turismo con buona-alta capacità di spesa. Il problema post lockdown per l'Italia, e per il territorio riminese che è tra i primi tre nel Paese per Pil turistico prodotto, è appunto quello dei fatturati", avverte il sindaco.

"Se nella stagione più difficile, come Riviera della Romagna stiamo reagendo con forza, aprendo le strutture ricettive per un luglio e agosto che dalle prenotazioni siamo fiduciosi possa essere incoraggiante, la criticità dei mercati esteri, dei fatturati collegati, e con essi la relativa ricaduta occupazionale, resta tutta", tira le somme. "Questo è un dato di fatto, questo dovrebbe convincere le istituzioni, il governo a mettere mano e a dare la precedenza a misure strutturali di sostegno e rilancio del settore che già ora soffre più degli altri, e, proprio perchè si nutre di percezione, rischia di soffrire con la stessa intensità anche dopo la fine dell'emergenza Covid", è la proposta di Gnassi. "Rimini tra qualche giorno presenterà i nuovi tratti del parco del Mare, il waterfront pedonalizzato e rinaturalizzato. Nei prossimi mesi aprirà due nuovi Musei, quello dedicato a Federico Fellini e il Part. Entro l'anno si completerà nella sostanza il grande piano di risanamento ambientale chiamato Psbo. Rimini è già strutturalmente sulla traiettoria delle nuove esigenze e dei nuovi desideri per chi vuole fare vacanza dopo l'allarme pandemia. Ma non possiamo tralasciare l'oggi, come non possiamo pensare che la crisi del turismo italiano derivata dal Covid si risolva da sè", ammonisce. "Il cambiamento è epocale e tocca tutti. Si pensi solo a quanto sta accadendo anche in questo ore nel settore degli eventi e degli spettacoli. Adesso bisogna guardare e agire. Le risorse del Recovery Fund devono essere investite prioritariamente sul turismo", conclude Gnassi.

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