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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Grotta Rossa / Via della Grotta Rossa

Grotta Rossa: "sì a microarea per i nomadi ma prima il Comune mantenga le promesse"

Il Comitato LaGrottaRossachevorrei respinge le accuse di razzismo ma sottolinea che per il quartiere servono interventi urgenti

Respingono le accuse di razzismo ma, allo stesso tempo, prosegue la protesta per la realizzazione di un campo nomadi nella zona della Grotta Rossa con il comitato LaGrottaRossachevorrei che sottolinea una maggiore attenzione da parte del Comune per il quartiere. "Non siamo contrari a una microarea - spiegano in un comunicato stampa - ma allo stesso tempo chiediamo all'Amministrazione riminese di mantenere le tante promesse fatte. Ci dissociamo da gruppi sia politici sia estremisti che, cavalcando l’onda del momento, utilizzano la nostra protesta per i loro fini che noi non condividiamo".

Sul tavolo della discussione il tema principale è sempre quello della realizzazione di un nuovo insediamento per rom e sinti che, secondo il comitato, "è apprezzabile e ci trova concordi con la normativa europea, le direttive regionali e l’Assessore Lisi sul fatto che l'integrazione di tali famiglie dovrebbe avvenire in nuclei monofamiliari". Il problema, secondo LaGrottaRossachevorrei, è che "l'area individuata in via della Lontra è troppo grande: 1500 metri quadrati sono troppi per l'insediamento di una sola famiglia. L'intera area, inoltre, è inserita all'interno di un lotto di 3300 metri quadri e confinante con terreni privati non custoditi di ampiezza di circa 20000 metri quadri. Rischiamo di trovarci molti più nomadi di quanti sarebbero previsiti dal Comune per una microarea, Un terreno pubblico e privato così ampio si presta con il tempo a diventare anche un’area di transito e sosta, quindi a diventare un nuovo campo come quello di via Islanda".

"Un’area così grande e lontana da centri di aggregazione - proseguono in una nota stampa - che alla Grotta Rossa non esistono, favorisce l’isolamento e non certo l’integrazione. Ricordiamo ancora una volta che l'area è destinata da tempo, con varie delibere comunali dal 2012 al 2014, ad orto per anziani. Ci si chiede perché l’amministrazione non abbia attuato quanto deliberato e ancor più perché mai la cittadinanza non ne sia mai stata informata. A tutto questo, si aggiunge la carenza dei servizi nel nostro quartiere che è stata protagonista di numerose petizioni e richieste fin dal 2000 ed oggi vogliamo siglare il nostro diritto a divenire una periferia dove sia dignitoso vivere e dove le generazioni che vi abitano possano muoversi in sicurezza e avere quei servizi fino ad oggi negati ricevendo quelle risposte che una Amministrazione deve ai suoi cittadini".

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