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Cronaca

Guasto da oltre 3 mesi, niente metal detector al Tribunale di Rimini

L'apparecchiatura, vecchia di oltre 20 anni, era stata recuperata dopo un lungo disuso nell'aeroporto "Fellini"

La sua installazione risale al luglio del 2015 quando, in seguito a varie vicende di cronaca, in tutti i Tribunali d'Italia era diventato obbligatorio installare i metal detector all'ingresso. Quello che sorvegliava il Palazzo di giustizia di Rimini, tuttavia, non era certo l'ultimo grido in fatto di sciurezza: l'apparecchiatura era stata "riciclata" dall'aeroporto "Federico Fellini" dopo un lungo disuso e, già all'epoca, poteva contare oltre 20 anni di servizio. Basti pensare che il software per riconoscere gli oggetti pericolosi "girava" sul venerando sistema operativo Windows 95. Nonostante questo, però, il suo dovere nel corso di questi 3 anni lo ha compiuto: in diverse occasioni ha rivelato la presenza di coltelli nelle borse di chi doveva accedere alle aule e agli uffici giudiziari e, in un caso, aveva permesso di scoprire anche un vibratore nella borsa di un'avvocato. L'onorata carriera del metal detector, tuttavia, si è interrotta alla fine dell'estate di quest'anno quando, gli acciacchi dell'età e l'impossibilità di reperire pezzi di ricambio in quanto apparecchiatura oramai datata, è stato costretto ad andare in pensione. Spina staccata, quindi, alla fine di agosto ma, da allora, non è ancora stato sostituito e, al momento, non si ha nemmeno idea se sarà installato un nuovo metal detector. Nel frattempo, l'unica difesa dai maleintenzionati è il varco che controlla le persone e la solerzia delle guardie giurate che sono costrette a frugare nelle borse e nelle tasche in caso di sospetti.

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