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Cronaca

La Regione Emilia-Romagna parte civile nel processo allo stupratore

Si terrà martedì 18 l'udienza nei confronti di Guerlin Butungu, annunciato un sit-in davanti al Tribunale di Rimini

La Regione Emilia-Romagna si costituisce parte civile nel processo nei confronti di Guerlin Butungu, accusato dei gravissimi episodi di violenza e abusi consumati a Rimini, nella notte tra il 25 e 26 agosto scorso, contro una coppia di giovani polacchi e una cittadina peruviana. Una decisione formalizzata nella seduta di Giunta di oggi, nel corso della quale è stato incaricato l’avvocato Vittorio Manes, del Foro di Bologna, di seguire la causa per conto della Regione. “Concretizziamo un impegno che avevamo preso fin da subito- sottolinea il presidente della Regione, Stefano Bonaccini- per andare oltre la legittima indignazione per quanto avvenuto. Di fronte ad atti di violenza indicibile come quelli accaduti a Rimini, vogliamo fare tutto ciò che è ci è consentito per essere dalla parte delle vittime, certi che la giustizia faccia fino in fondo il suo corso”.

E l’articolo 26 della legge regionale 6 del 2014 (“Legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere”), “prevede- spiega l’assessore alle Pari opportunità, Emma Petitti- che la Regione possa costituirsi parte civile nei casi di violenza di genere di particolare impatto e rilevanza sociale nella vita della nostra regionale, per poi devolvere l’eventuale risarcimento a sostegno delle azioni di prevenzione contro la violenza sulle donne”. “Sappiamo bene che niente e nessuno potrà mai cancellare l’orrore subito da queste persone- concludono Bonaccini e Petitti-, però vogliamo sostenere quello che è un loro diritto: avere giustizia, e presto”.

Nei giorni scorsi la Fondazione presieduta da Carlo Lucarelli, che la Regione intende sostenere ancora di più per contribuire a rafforzarne la capacità d’azione a favore delle vittime di reati, ha deciso di aiutare la coppia di ragazzi polacchi e la cittadina peruviana. Ha quindi messo a disposizione una somma di 10mila euro per ciascuna delle vittime: un contributo economico che certo non cancella quanto successo ma che potrebbe rendere più affrontabile il difficile percorso per ritrovare il proprio equilibrio con tutti gli aiuti sanitari, psicoterapeutici, legali e di assistenza che saranno necessari.

L'udienza nei confronti di Guerlin Butungu riprenderà nella mattinata di martedì 17 e il movimento "Dalla parte delle Donne, dalla parte delle Vittime" in collaborazione con l’Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime ha organizzato un sit-in per Martedi 17 Ottobre dalle ore 09.00 davanti l'ingresso del tribunale di Rimini. I giudici del collegio dovranno decidere se processare per direttissima il richiedente asilo congolese accusato di dodici capi di imputazione, oppure accogliere la richiesta dell'avvocato difensore, che potrebbe consistere nella richiesta di accesso a un rito alternativo, che comporta uno sconto di pena. "Riteniamo - spiega il movimento su Facebook - che solo un processo ordinario possa restituire un minimo di giustizia e dignità alle vittime di quegli efferati delitti, che a causa delle violenze subìte porteranno segni nel corpo e nell’anima probabilmente inguaribili, e sin da ora ci appelliamo affinché ogni eventuale richiesta di rito differente venga respinta. In queste ore, stanno aderendo all'iniziativa diverse associazioni e familiari di Vittime che saranno presenti davanti al tribunale con noi".

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