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Cronaca Marina Centro / Viale Amerigo Vespucci

I commercianti di Marina Centro sul piede di guerra: "rilanciare il salotto di Rimini"

Zanzini: "così aumentiamo il rischio di non offrire alcun valore aggiunto a cosa cittadini e turisti cercano e vogliono trovare in quartiere in Viale Vespucci"

“Noi commercianti viviamo una condizione difficile - sottolinea Giammaria Zanzini, presidente Federmoda Rimini, Associazione Marina Centro, membro direttivo Confcommercio - poco credito bancario, pressione fiscale enorme, costi esercizio altissimi, degrado del territorio e sicurezza. Continuano chiusure di negozi, cessioni di licenze e locali o i trasferimenti di attività in luoghi, se non in città differenti da quelle dove si è lavorato per moltissimi anni. Un paio di settimane fa in un’intervista a un quotidiano di Rimini, parlavo di saracinesche a rischio abbassamento in attività storiche del mio quartiere, Marina Centro. Di questi giorni, sempre su lo stesso giornale, la notizia di un esercizio che dopo vent’anni lascia Viale Vespucci per altra destinazione. Scelta legittima, certo, ma così aumentiamo il rischio di non offrire alcun valore aggiunto a cosa cittadini e turisti cercano e vogliono trovare in quartiere in Viale Vespucci: il salotto sul mare di Rimini. Eppure una strada diversa, fatta di rilancio e riqualificazione è possibile. Nel nostro piccolo come Associazione Nuova Marina Centro, siamo 60 esercenti e commercianti del quartiere negli ultimi 3 anni abbiamo fatto molto. Organizzato eventi, manifestazioni che hanno portato a Marina Centro un grandissimo numero di persone, pagato di tasca nostra un servizio privato di vigilanza estiva, lavorato su decoro e gestione degli spazi e continuiamo a farlo".

"La stiamo ricollocando al centro della vita della città. Lo facciamo investendo nelle nostre attività, innovandole. Pensiamo solo al caso “Embassy” e ne abbiamo una dimostrazione. Però la pianificazione delle attività commerciali nelle diverse zone della città per mantenerne qualità di vita e di servizi, non è un compito che può essere delegato solo a noi esercenti o alle nostre associazioni di categoria. Noi possiamo fare proposte concrete e spingere perché vengano adottate. Un esempio arriva dalla proposta di Federmoda di rivedere gli studi di settore per gli esercenti che operano entro 90 km dai grandi centri commerciali. L’Agenzia delle Entrate ha riconosciuto l’eccessiva concorrenzialità dei Factory Outlet Center e ha adottato un correttivo che consente un abbattimento percentuale dei ricavi proporzionalmente commisurato alla distanza dall’Outlet dalla propria attività, in particolare per il settore moda e abbigliamento. È un fatto importante anche per Rimini. Da noi di ipermercati e centri commerciali ce ne sono tanti, in arrivo forse anche il centro del lusso sammarinese, e ottenere una  pressione fiscale corrispondente alla realtà, ci consente di stare meglio sul mercato. E si sa: quando c’è più concorrenza e scelta tra diverse proposte, i primi ad averne vantaggio sono i consumatori. Cioè i nostri clienti”.

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