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Cronaca

I "furbetti" della mensa scolastica: a Rimini un insoluto da 800mila euro

Partite dal Comune le lettere di sollecito alle famiglie morose, per chi non pagha scatta la segnalazione e gli ulteriori provvedimenti previsti per legge

L'insoluto di chi non paga le rette o le mense scolastiche ammonta per le  casse comunali a 800 mila euro di entrate in meno. Una cifra che il Comune è intenzionato a recuperare attraverso rigorosi step. Proprio in questi giorni gli uffici dei servizi educativi stanno ultimando i controlli e le verifiche e, nei prossimi giorni,
partiranno le prime lettere di sollecito indirizzate nelle case delle famiglie , invitandole a mettersi in regola e fornendo diverse facilitazioni, tra cui la rateizzazione. Una “messa in mora” grazie alla quale molte famiglie, 'evasori' spesso per dimenticanza, potranno sanare il debito. Per tutti gli altri scatta la segnalazione e gli ulteriori provvedimenti previsti per legge.

Se la prima distinzione che va fatta è quella tra distratti ed evasori, la seconda, ancora più importante, è tra evasori effettivamente in seria difficoltà economica e i “furbetti della pappa”, coloro che, nonostante un tenore di vita adeguato, ci provano sperando di non essere scoperti. Non sono casi assimilabili tra loro e per questo sono previsti provvedimenti diversi. Se, nel primo caso, saranno valutate tutte le possibili forme di aiuto e sostegno sociale, al pari dei soggetti già segnalati dai servizi di assistenza sociale, nel secondo caso saranno invece svolte approfondite ricerche, anche incrociando i diversi dati in nostro e andando fino in fondo per recuperare quanto non versato. In quest'ultimo caso si tratta di uno “zoccolo duro” di evasori che l’Amministrazione comunale è impegnata a contrastare, facendo ricorso a tutti gli strumenti previsti dalle normative. Un approccio che sta portando i suoi frutti, visto che solo l'anno scorso siano rientrati, ad esempio, debiti risalenti anche ad una
decina di anni fa.

“Si tratta a tutti gli effetti – commenta Mattia Morolli, assessore ai servizi educativi del Comune di Rimini - di risorse sottratte alla comunità che vogliamo recuperare per utilizzarle in servizi strategici come, ad esempio, il supporto scolastico per l'handicap, oppure per finanziare progetti innovativi nelle nostre scuole. Siamo consapevoli che negli ultimi anni sono sempre di più le famiglie il cui reddito è scivolato verso il basso, situazioni che valuteremo caso per caso, disponibili a tutti gli eventuali supporti del caso. Per gli altri, i furbetti, siamo invece fermi nel recuperare quanto ingiustamente sottratto non tanto al Comune, ma a tutta la comunità, verso cui sarà investito ogni euro recuperato ”

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