rotate-mobile
Cronaca Morciano di Romagna

Il Comitato per l'ordine e la sicurezza si riunisce in Valconca, costante il presidio delle forze dell'ordine

Il sindaco di Morciano ha evidenziato come l'esiguo accesso alle risorse si ripercuote anche sul fronte della viabilità e degli interventi per i dissesti idrogeologici che richiederebbero copiosi finanziamenti

E’ stata la Sala del Consiglio Comunale di Morciano di Romagna ad ospitare stamane la seconda riunione degli annunciati incontri del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica tenuti dal Prefetto fuori dalla “naturale” Sede della Prefettura.  L’incontro, come riferito in occasione della precedente riunione tenutasi a Novafeltria lo scorso 29 ottobre in cui sono state affrontate le tematiche legate alla Valmarecchia, si inquadra nell’ambito dell’attività di diretta conoscenza del territorio, offrendo alle singole realtà locali la possibilità di illustrare le problematiche connesse all’ordine e alla sicurezza pubblica – declinate nell’accezione più ampia possibile -, specifiche dei luoghi coinvolti e distinte da quelle del capoluogo di provincia. All’incontro, oltre ai componenti di “diritto” del Comitato (Presidente della Provincia e vertici delle forze dell'ordine), hanno partecipato il Presidente dell’Unione e i Sindaci dei Comuni della Valconca, il Comandante dei Carabinieri Forestali, rappresentanti del Servizio Territoriale Caccia e Pesca della Regione Emilia-Romagna e del Servizio Veterinario dell’Ausl Romagna, il Presidente e il Vice Presidente della Coldiretti territoriale.  Presenti, altresì, alcuni Amministratori comunali del territorio e il Comandante della Polizia Locale della Valconca.

Il Prefetto ha introdotto l’incontro, dopo aver ringraziato tutti i presenti al tavolo allargato del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, sottolineando di aver preventivamente acquisito utili elementi sulla realtà territoriale della Valconca - peraltro già visitata in diverse occasioni – e di aver, congiuntamente con le Forze dell’Ordine, esperito anche una prima disamina della complessiva situazione dell’ordine e della sicurezza pubblica in quella realtà geografica. Il Prefetto ha inoltre evidenziato l’assoluto valore delle realtà produttive e aziendali del territorio – che, come riferito dalla Guardia di Finanza conta oltre novemila partite Iva attive -, capace di esprimere numerose eccellenze ed aziende di rilevanti dimensioni. Nell’auspicare che lo strumento offerto dall’Unione, pur tra le numerose difficoltà amministrative e attuative, possa contribuire a dare forza e soluzione a problemi non facilmente affrontabili da un singolo comune, ha quindi confermato la massima vicinanza e disponibilità di tutte le articolazioni della Prefettura. Funzionalità dell’Unione che è stato il tema ricorrente anche in diversi interventi, a partire dal Presidente dell’Unione che ha rimarcato la necessità di operare in rete per garantire servizi ed ha annotato come tra le difficoltà debba essere annoverato anche il frequente cambio della “governance” determinato dal disallineamento delle consultazioni per le elezione dei Sindaci e dei Consigli. Il Presidente della Provincia ha rilevato il merito del Prefetto di portare le istituzioni sul territorio e, in relazione all’Unione, ha rimarcato come essa non debba essere intesa come struttura di ingegneria istituzionale ma debba guardare alle reali esigenze della Vallata, con gli otto Comuni e i quasi 30mila abitanti di cui avere cura.

Particolarmente articolato l’intervento del “padrone di casa”, il Sindaco di Morciano di Romagna, che – dopo aver sottolineato l’atipicità del Comune che conta oltre mille studenti in una realtà di settemila abitanti, con tutte le caratterizzazioni, in positivo ed in negativo, legate al mondo giovanile – ha compiuto un excursus sull’avvenuta modificazione del tessuto sociale, culturale ed economico, attesi i flussi residenziali in continua mutazione e il conseguente venir meno di quel controllo sociale che un tempo garantiva al territorio anche la possibilità di esprimere naturali anticorpi per evitare l’insorgere di qualsivoglia fenomeno. Problematica condivisa anche da altri Sindaci intervenuti che hanno rilevato l’esigenza di compiere ogni possibile sforzo per azioni volte ad integrare le diversità ed hanno però univocamente sottolineato come la scarsità delle risorse disponibili, sia in termini di personale che di bilancio, non consenta di poter essere così incisivi per le comunità e per le situazioni di difficoltà, come si vorrebbe in relazione al mandato che viene esercitato. Esiguo accesso alle risorse che si ripercuote anche sul fronte della viabilità e degli interventi per i dissesti idrogeologici che richiederebbero copiosi finanziamenti.  

Sul versante dell’ordine e della sicurezza pubblica in Valmarecchia è emersa, altresì, la costante azione di prevenzione delle Forze di Polizia presenti sul territorio, in particolare con l’Arma dei Carabinieri che ha riferito di un calo complessivo dei reati, segnalando le numerose attività di prevenzione poste in essere ed iniziative di informazione rivolte al mondo della Scuola, in relazione ai giovani o con le parrocchie, sul fronte del contrasto alle truffe per gli anziani. I Sindaci hanno ringraziato le Forze di Polizia confermando la non sussistenza di particolari criticità per i profili dell’ordine e della sicurezza pubblica, pur evidenziando l’esiguità della consistenza organica della Polizia Locale che opera con numeri insufficienti rispetto alle esigenze del territorio.

Al riguardo il Questore ha invitato i Sindaci a cercare di “leggere” ancor più le realtà familiari, offrendo la massima disponibilità personale e degli uffici della Questura a condividere una progettualità capace di fronteggiare le insidie che incombono sui giovani e che, di conseguenza, si ripercuotono negativamente negli ambienti familiari e nella collettività.
Come era già accaduto per il Comitato tenutosi Valmarecchia, ampia ed articolata è stata la discussione sulla presenza dei lupi e degli ungulati nell’area geografica in argomento e sui danni provocati alle coltivazioni e agli allevamenti.
Diversi i punti di vista emersi da una disamina sia tecnica (veterinario, esponente regione, carabinieri forestali, etc.) sia esperienziale (gli Amministratori Locali), con la consapevolezza di affrontare situazioni complesse ai fini di una soluzione efficace. Su tale tema è stata confermata l’esigenza di un tavolo tecnico che il Prefetto ha annunciato di imminente istituzione e sulla necessità di approfondire la normativa vigente in materia (nazionale e regionale) anche al fine di valutare concretamente la possibilità di proporre modifiche in sede legislativa. 
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il Comitato per l'ordine e la sicurezza si riunisce in Valconca, costante il presidio delle forze dell'ordine

RiminiToday è in caricamento