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Cronaca

Il Comune di Rimini in aiuto del transessuale peruviano violentata dal branco

Un “fondo sociale” messo in campo da palazzo Garampi per garantire il sostentamento della 42enne, proseguono le indagini a tutto campo per individuare il gruppo di stupratori

Sul volto porta ancora i segni della violenza subìta ma, ancora più profonde, sono le ferite che porta dentro dopo la violenza dei quattro nordafricani che hanno approfittato di lei. Il transessuale peruviano 42enne, vittima insieme ai turisti polacchi della banda di stupratori, ha ancora paura e, a distanza di una settimana, ha ancora negli occhi l’orrore di quella notte quando, a turno, è stata violentata e poi abbandonata in un fossato nei pressi della Statale 16 Adriatica a Rimini. Nei giorni scorsi, per tutelare i suoi interessi, si è rivolta all’avvocato Enrico Graziosi e, oggi, il Comune di Rimini ha garantito la sua solidarietà per aiutarla in questi tragici momenti.Il vice sindaco Gloria Lisi, infatti, ha annunciato che palazzo Garampi si farà carico del suo sostentamento primario, vitto e alloggio, Allo stesso tempo, secondo quanto emerso, la 42enne potrà contare sul supporto psicologico e sociale. 

Sul fronte delle indagini, sono proseguiti anche oggi ulteriori sopralluoghi da parte degli inquirenti della squadra Mobile di Rimini. Gli investigatori, a caccia di ulteriori indizi, hanno ascoltato le vittime e, sulla base dei loro ricordi, approfondito gli identikit dei componenti del branco di stupratori. Sempre più stretta, invece, la privacy nei confronti dei due ragazzi polacchi tanto che, sempre nella giornata di oggi, il Procuratore polacco ha ribadito che “chiunque non rispetti il loro desiderio di riservatezza, e riveli dettagli sulla loro vita, sulla loro identità o su quanto accaduto a Rimini, verrà indagato”.

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