rotate-mobile
Cronaca

Il Wwf denuncia "la farsa della caccia in Deroga"

Il WWF ha intenzione di inviare alla Corte di Giustizia Europea un documento-denuncia di quanto è accaduto in Emilia Romagna sulla questione “caccia in deroga”

Il WWF ha intenzione di inviare alla Corte di Giustizia Europea un documento-denuncia di quanto è accaduto in Emilia Romagna sulla questione “caccia in deroga” e sulla responsabilità degli Amministratori Locali in quanto accaduto. E' quanto rende noto Lorenzo Bruschi, responsabile dell'associazione ambientalista. “La caccia agli uccelli migratori sta creando seri problemi nei rapporti fra l'Italia e il resto d'Europa”, sottolinea Bruschi.

“Le varie condanne ricevute dalla Corte di Giustizia Europea sono proprio lì a dimostrarlo – evidenzia Bruschi -. Eppure noi italiani continuiamo a comportarci furbescamente - come abbiamo sempre fatto fino ad ora - anzi, avalliamo comportamenti illegittimi e scorretti, e i nostri enti locali non fanno eccezione”. Il responsabile dell'associazione ambientalista entra nel merito della questione: “La Regione Emilia Romagna, per rispondere ai requisiti imposti dall'I.S.P.R.A., a cui l'Europa ha imposto di unificarsi pena sanzioni e tagli ai fondi comunitari, ha stabilito con una Delibera di Giunta Regionale (DGR 1039/2012) che la caccia in deroga allo storno possa essere esercitata esclusivamente senza l'uso di richiami e solo per difendere “appezzamenti” di colture che rischiano di essere danneggiate”.

“I presidenti delle Province della Romagna - Rimini, Ravenna e Forlì-Cesena - con a seguito alcuni dei loro assessori, non trovandosi d'accordo su quanto stabilito dalla Regione e dall'Europa, 24 ore prima dell'apertura della caccia (al fine di evitare rischi di eventuali impugnazioni), redigono e sottoscrivono un “parere fotocopia”, dove dicono esattamente l'opposto di quanto stabilito dalla Delibera Regionale – chiosa Bruschi -. I richiami si possono usare e basta avere “un'unica piantina di frutto”, anche bonsai, per ritenersi legittimati a sparare, quindi non serve alcun appezzamento da “difendere””.

Il responsabile del Wwf parla di “una farsa che permette a chiunque di cacciare liberamente su tutto il territorio e di vanificare la normativa sulla caccia in deroga con relative disposizioni attuative.
Il risultato di questo giochetto all'italiana è evidente: la Regione formalmente rispetta quanto richiesto dalla Comunità Europea pur sapendo che in realtà le cose vanno diversamente, le Province invece accontentano tutti i cacciatori locali smentendo spudoratamente la regione e facendosi beffa di quest'ultima”.

“Le guardie volontarie del WWF, che nella giornata di sabato e domenica hanno eseguito i controlli sulla caccia in preapertura, hanno documentato e sanzionato parte delle roccambolesche e fantasiose trovate dei cacciatori – continua Bruschi -. Alcuni di essi infatti sono stati sorpresi cacciare dai loro appostamenti a fianco di piccole piante di olivo ancora in vaso, sostenendo che quest'ultimi erano i frutteti da difendere. Ora la parola passerà all'Europa, dove il WWF ha intenzione di inviare un documento-denuncia di quanto è accaduto in Emilia Romagna sulla questione “caccia in deroga” e sulla responsabilità degli Amministratori Locali in quanto accaduto”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il Wwf denuncia "la farsa della caccia in Deroga"

RiminiToday è in caricamento