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Cronaca Verucchio

In coda al freddo fuori dalle Poste: avanti con la petizione per la riapertura quotidiana dell'ufficio

La sindaca Sabba: "I cittadini, per lo più anziani, sono costretti a lunghe file lungo una strada trafficata d’accesso alla piazza, al freddo, sotto pioggia e nebbia"

Dopo una lunga serie di contatti telefonici e un primo scambio di lettere che non ha sortito l’effetto desiderato, la sindaca di Verucchio Stefania Sabba è tornata a scrivere alla direzione provinciale di Poste Italiane per sollecitare nuovamente l’improcrastinabile necessità di riattivare la riapertura quotidiana dell’ufficio di via Dei Martiri nel capoluogo, ridimensionata in tempi di lockdown. Allegando a questa ulteriore missiva la petizione di iniziativa popolare che ha raccolto un centinaio di firme oltre a qualche immagine delle persone in attesa del proprio turno all’aperto, in strada, al freddo e sotto le intemperie meteorologiche. Al termine del lungo confronto verbale e per iscritto, nella sua replica l’azienda ha ribadito “di non essere al momento in grado di accogliere le nostre richieste a causa dell’aggravarsi della situazione epidemiologica”, ricordando i servizi erogati in forma digitale e replicando alla proposta del Comune di Verucchio di un trasferimento in struttura più idonea che “al momento non esistono i presupposti per un riposizionamento dell’Ufficio Postale in altri locali”. “Gentile direttore, faccio riferimento alla sua cortese nota di qualche settimana fa per tornare a sollecitare la riapertura quotidiana dell’ufficio postale di Verucchio Capoluogo sito in via dei Martiri 5.

Una riapertura davvero improcrastinabile”, è tornata alla carica la sindaca Sabba, proseguendo: "Questi mesi invernali hanno infatti purtroppo confermato quanto già evidenziato nella precedente, un aspetto come detto inevitabile stante l’età media piuttosto avanzata dei fruitori dello sportello: nei tre giorni di apertura settimanale diverse persone sono costrette all’esterno, al freddo, sotto la pioggia visto che la sede di Poste Italiane si trova lungo la via d’accesso alla piazza, sprovvista di punti d’attesa, porticati o altri ripari. Ovviamente nessuno discute l’impegno di Poste Italiane nell’assicurare l’erogazione dei propri servizi nel rispetto delle disposizioni normative in materia di contenimento dei contagi, ma è proprio tale erogazione che a Verucchio aggrava un serio rischio di pericolosi assembramenti".

Prosegue Sabba: "Bisogna infatti tener conto del fatto che una certa fetta di popolazione anziana è in grossa difficoltà con i servizi telematici e soprattutto che da qualche anno ha chiuso l’unico sportello bancario del capoluogo, ora servito da un bancomat. Idem per la tabaccheria del borgo. Ne consegue che l’ufficio postale è vitale anche per tutti quei pagamenti che si potrebbero compiere altrove e questo non può che provocare un maggior afflusso dell’ordinario con minor tempo a disposizione del passato. Purtroppo, e ribadisco purtroppo, i segni di insofferenza fra la popolazione sono sempre più evidenti e la petizione di cui avevo già informato l’azienda ha raccolto in poche settimane un centinaio di firme e si inseguono sui social foto e commenti poco gratificanti per l’azienda Poste Italiane. E in questa discussione a nulla rileva la presenza di un secondo ufficio a Villa Verucchio, il quale avrebbe comunque necessità di ampliare il proprio orario di apertura. Per Verucchio, parliamo di un ufficio del centro storico abitato da un migliaio di persone che difficilmente potrebbero recarsi altrove, di un ufficio utile anche per i servizi attivi presso il municipio e comunque parliamo di un ufficio che in estate potrebbe rendere servizi preziosi anche per i turisti che sempre più scelgono i borghi per le loro vacanze".

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