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Cronaca Riccione

Il compagno di classe ha l'epilessia: ogni alunno ha un incarico per aiutarlo

E' uno schema collaudato quello organizzato dalla maestra Elena Cecchini in una classe di una scuola elementare di Riccione, dove c'è un alunno speciale: un bimbo di nove anni con problemi di epilessia.

Ognuno ha un compito. Lia è incaricata a prendere la medicina, sistemata in un apposito cassetto. E se manca Lia sono già pronti Vittoria e Luca. Contemporaneamente Tommaso (o Alberto in sua sostituzione) deve avvisare il bidello. Poi ci sono Leo e Giordano, che hanno il compito di avvisare un insegnante della classe accanto; mentre Giulia deve prendere un cuscino, Gaia e Jozef prendere il telefonino della maestra e Diana stare accanto alla docente. E' uno schema collaudato quello organizzato dalla maestra Elena Cecchini in una classe di una scuola elementare di Riccione, dove c'è un alunno speciale: un bimbo di nove anni con problemi di epilessia.

I piccoli compagni, istruiti dall'insegnante, sono pronti a seguire alla lettera gli "Incarichi di emergenza", come recita il cartellone collocato in classe. E' la madre stessa del piccolo ad aver raccontato l'organizzazione decisa dall'insegnante, che ha costruito attorno a se un vero e proprio team per proteggere l'amico nel caso venisse colpito da un improvvisa crisi in classe. Attraverso il gruppo Facebook "Legge di Risonanza e Ho'oponopono" la mamma ha liberato i suoi sentimenti, rincuorata dall'affetto e dalla responsabilità dell'insegnante. Lo "schema" adottato l'ha appreso per puro caso durante i colloqui, notanto il foglio appeso alla parete.

"La maestra - illustra - ha spiegato a tutti i compagni cos è l'epilessia e cosa si può fare per aiutare e soccorrere in caso di un attacco". Tutti pronti ad essere utili e a reagire in caso di necessità. "Io mi sono fortemente commossa. La maestra ha compiuto un gesto di estrema importanza perché li ha resi partecipi e preparati per una cosa importantissima: aiutare. Questo è un grande insegnamento di solidarietà. Questi bambini un giorno per strada si fermeranno ad aiutare chi ha bisogno e non si volteranno dall'altra parte".

"Noi famigliari insegnamo a casa certi valori e principi ma poi è di fondamentale importanza che anche la società segua un certo percorso - continua la mamma -. Questo foglio per me è la vita; è amore per il prossimo; è altruismo. Quando una maestra può fare un enorme differenza. Mio figlio sta vivendo tranquillo, non solo per noi a casa che cerchiamo di fare un cammino amorevole, ma anche perché ha risposte così meravigliose dall'esterno". La mamma ha voluto ringraziare pubblicamente la docente, rendendo di dominio pubblico la storia affinchè altre scuole possano prendere questa storia come esempio.

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