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Cronaca

Indagine UniSalute: riminesi e forlivesi sono "allergici" al dottore

Si tratta di un adulto su due che non aspetta sia il proprio corpo a lanciare specifici messaggi d'aiuto ma preferisce periodicamente sottoporsi a visite ed esami di prevenzione

“Prevenire è meglio che curare”. Così recitava un noto spot che invitava ad occuparsi della propria salute con continuità. Un messaggio tutt’ora valido ma che solo in parte sembra essere stato fatto proprio in Romagna se, come emerge dall’ultima ricerca commissionata dall’Osservatorio Sanità di UniSalute, la compagnia del gruppo Unipol specializzata in assistenza e assicurazione sanitaria, il 51% dei cittadini di Rimini e Forlì con più di 30 anni, indipendentemente che ad esprimersi siano uomini o donne, si occupa di questioni legate alla propria salute con continuità, facendo controlli almeno una volta l’anno.

Si tratta di un adulto su due che non aspetta sia il proprio corpo a lanciare specifici messaggi d’aiuto ma preferisce periodicamente sottoporsi a visite ed esami di prevenzione. Più attenti gli over 55, dove la percentuale sale al 63%, mentre non sorprende che si scenda al 25% nella fascia 30-35 anni, quando si è nel pieno delle proprie forze ed è quindi percepita come minore la necessità di fare visite preventive. Ad una metà del campione virtuosa corrisponde però un’altra metà che lo è molto meno e che ricorre al dottore solo al manifestarsi di un particolare dolore o sintomo.

L’Osservatorio UniSalute ha voluto quindi indagare quali, tra le molte possibili visite ed esami a cui ci si può sottoporre per un controllo, i romagnoli - coscientemente o meno - sembrano trascurare. Emergono luci ed ombre. Preoccupa scoprire come l’87% degli uomini non abbia mai effettuato una visita andrologica o urologica. Dati che confermano l’allarme lanciato alcuni anni fa dagli specialisti alla notizia dell’abolizione della leva obbligatoria. Per molti ragazzi infatti, quella del reclutamento militare era l’unica occasione per un controllo andrologico.

E le romagnole? L’84% del campione complessivo dichiara che sono loro, molto più degli uomini, ad essere attente alle questioni legate alla prevenzione e alla salute. A dimostrazione arriva il dato su di un esame molto importante per le donne: la mammografia. Solo il 17% delle donne riminesi e forlivesi dichiara di non averla mai effettuata, un dato confortante se si pensa che a livello nazionale si arriva a toccare il 27%. L’83% degli intervistati, che siano uomini o donne, dichiara poi di non essersi mai sottoposto ad esami angiologici, per scoprire lo stato di salute dei propri vasi sanguigni (a cui si ricollegano patologie quali aneurisma, aterosclerosi e trombosi).

Una nota positiva arriva dai controlli in ambito cardiologico: il 70% degli over 30 effettua periodicamente visite ed esami legati allo stato di salute del proprio cuore (dalla misurazione della pressione all’elettrocardiogramma). Sicuramente un dato confortante, considerato che le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte nell’Unione Europea: il 48% dei decessi sono infatti provocati da ictus o malattie coronariche. Va però detto che si tratta di una percentuale lontana dall’82% riscontrata a livello nazionale.

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